• 22 Novembre 2024 16:12

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura

Giovedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Nm 20,1-13; Sal 94; Mt 16,13-23

Riflessione biblica

Ma voi, chi dite che io sia?”. Domanda importante: esige risposta chiara e convincente. Non ci possiamo nascondere dietro le risposte più o meno credibili che gli uomini di ogni tempo hanno dato su di Gesù. Per il filosofo, è un saggio del passato che ha influito sul pensiero di molte persone che lo hanno seguito. Per il politico, un vero rivoluzionario, che si è interessato molto dei poveri e degli indifesi e il cui pensiero, basato sulla giustizia ha creato un rapporto nuovo di condivisione tra ricchi e poveri, basata sull’eguaglianza tra gli uomini. Per l’uomo comune, un benefattore dell’umanità, che ci ha insegnato a porre l’amore come base del vivere sociale.gesu-20-300x169 Chi sono io per te? Risposte interessanti, ma scontate e parziali: esprimono dei pareri, come l’espresse la gente del tempo di Gesù con la loro mentalità giudaica e con figure di riferimento: Erode lo riteneva Giovanni Battista redivivo (Mt 14,2), molti affermavano glorificando Dio: “Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo” (Lc 7,16). Quest’ultima risposta è molto vicina alla reale identità di Gesù: “Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo” (Lc 1,68-69). Su questa linea profetico-messianica sta la risposta di Pietro, ed è divenuta la risposta di tutta la Chiesa: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Su di essa riposa sicura la nostra fede in Gesù. Eppure, anch’essa va integrata: basati sulla fede in Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio, ciascuno di noi deve interrogarsi: “Chi è Gesù per me?”gesu-inviati-300x157 Chi sono io per te?

La nostra non è solo una “fede di tradizione”, ma una fede che stabilisce un rapporto privilegiato con Gesù: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20). Una relazione basata sull’invito di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23) e che professa con l’ardore del proprio cuore: “Non voglio sapere altro, se non Gesù Cristo, e questi crocifisso” (1Co 2,2). Lui è per me “sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1Cor 1,30).

Lettura esistenziale

crocifisso-4-300x225 Chi sono io per te?Oggi è giornata di interrogazioni. Siete pronti? Coraggio allora, cominciamo con le domande: Chi è Dio?

Sfogliando il Vangelo di S. Giovanni o i Vangeli sinottici, troviamo varie espressioni con le quali viene definito Dio. Dio è Amore. È Padre. È Misericordia. È il Buon Pastore. È il Salvatore. È  la Via, la Verità e la Vita. È la Porta. È il Maestro. È lo Sposo. È l’Acqua viva, ecc…

Dio è tutto questo e ancora di più. Oltre a ciò che abbiamo detto sopra e che ci è rivelato nei Vangeli, Dio è anche poesia, musica, canto, arte. O meglio, in queste cose troviamo la Sua impronta perché è Lui che le ispira e le contiene. In esse lo incontriamo come lo incontriamo nella natura e nel nostro prossimo. Per dirlo con le parole di S. Francesco d’Assisi: Dio è tutto!

Chi è Dio per me?

Se mi consentite di usare questa simbologia, per me Dio è come una calamita.

È vero, questa definizione di Dio non si trova nella Sacra Scrittura e nemmeno nei libri di teologia, però nel Vangelo c’è un’espressione di Gesù che la suscita e la conferma: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. “Attirerò”, appunto… proprio come una calamita.

gesu-e-pietro-300x240 Chi sono io per te?Con il Suo Amore, Dio attrae potentemente a Sé il cuore di ogni essere umano, pur lasciandolo libero di aprire il cuore a questo Amore o di rifiutarlo.

Chi è il cristiano?

Se Dio è Amore che attrae, il cristiano, attratto da questo Amore, non può che essere un innamorato. Non solo, ma come il ferro e la calamita si uniscono e diventano una cosa sola, così il cristiano è chiamato a diventare una cosa sola con Dio, a trasformarsi completamente in Lui, a diventare cioè totalmente amore.

La vocazione e missione dei cristiani non è altro che questa: essere semplicemente, unicamente e profondamente innamorati di Dio. Il resto viene da sé.