Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
San Giovanni Bosco
Letture: 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13; Sal 3; Mc 5,1-20
Riflessione biblica
“Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!” (Mc 5,1-20). Sembra che Marco ci abbia preso gusto a raccontarci quest’episodio. Un racconto pieno di colore: crudo nel descrivere questo povero uomo preda del demonio, autolesionista fino a farsi del male, emarginato dalla sua gente per non fare del male agli altri, umoristico nel descrivere il branco di porci che si precipita nel lago per non essere posseduti dal demonio. Potente è la forza del male: è legione indomabile e devastatrice dello spirito del maligno. Ma al centro ci sta “Gesù, il Figlio dell’Altissimo”, venuto per salvare l’uomo e ridonargli la dignità di figlio di Dio. È messa in risalto la sua azione di grazia, risanatrice e liberatrice contro lo strapotere di Satana: “È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,11-13).
Lettura esistenziale
Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. Di essa, tutti abbiamo bisogno. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. È l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. È la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.
È dovere di ogni cristiano che, raggiunto dalla misericordia di Dio, la irradi a sua volta intorno a sé facendosi strumento di essa.