“Considerato che nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede; considerato, altresì, che la situazione familiare complessa e irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione ancora più delicata” e “visto che il legislatore nella normativa codiciale al can. 872 non prescrive l’obbligatorietà di tale figura”, l’Arcidiocesi di Catania ha deciso la sospensione dei padrini e delle madrine nelle celebrazioni del Battesimo e della Cresima.
Il decreto, a firma dell’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina, è già stato trasmesso ai presbiteri e ai diaconi della diocesi. “La secolare tradizione della Chiesa vuole che padrino o madrina accompagnino il battezzando o il cresimando perché gli siano di aiuto nel cammino di fede. Ad esigere la presenza dei padrini non è la celebrazione in quanto tale – spiega il presule -, ma la crescita nella fede del battezzando o del cresimando, per cui essi dovranno essere credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana”.
Richiamando la “vera funzione ecclesiale” dei padrini, il decreto ne annuncia la sospensione nella celebrazione dei sacramenti del Battesimo e della Confermazione “ad experimentum e ad triennium”, temporanea, dunque, “allo scopo – spiega mons. Gristina – di verificare la possibilità di recuperarne l’identità e la missione ecclesiale”.
La sospensione entrerà in vigore il 25 maggio 2021, festa di S. Maria Odigitria.