Un nuovo, clamoroso, black out all’assessorato regionale alla Salute sembra essere l’immagine metaforica del momento buio della sanità siciliana che, ancora, non ha nominato i nuovi direttori generali (quelli in carica sono ancora commissari straordinari) e che, secondo i bene informati, si avvia a un nuovo “terremoto” post elettorale.
Il black out è stato provocato da un guasto all’impianto elettrico obsoleto verificatosi già due giorni fa. Il lavoro di dirigenti è funzionari, dislocati nei nove piani dell’edificio di piazza Ottavio Ziino è diventato piuttosto problematico.
Un guasto analogo a quello che si era verificato meno di un anno fa. E oggi, come allora, è stata avviata la ricerca complessa di un pezzo di ricambio che permetta di ripristinare la normalità in attesa che la proprietà dello stabile provveda a un riammodernamento dell’impianto.
Per il momento si tampona, quanto meno nelle ore mattutine. C’è un gruppo elettrogeno messo a disposizione dalla Protezione Civile della Regione che consente di far funzionare computer e ascensori ma non l’aria condizionata.
Non è dato ancora sapere quanto tempo passerà per il ripristino della normalità, di sicuro il guasto ridurrà sensibilmente gli orari di servizio e l’operatività degli uffici.
In quanto ai nuovi manager, scelti a fine Gennaio ma ancora commissari, era già noto da tempo che l’intenzione era quella di prendere tempo fino a dopo le elezioni. Magari per avere ancora il tempo, in caso di “sorprese” dalle urne, di ridisegnare la mappa dei dg alla luce dei nuovi equilibri politici.
Adesso però l’aria si è fatta pesante. L’on. Margherita La Rocca Ruvolo, appena qualche giorno fa, ha presentato un’interrogazione all’Ars sollevando un caso che riguarderebbe Salvatore Iacolino, direttore generale dell’assessorato e “uomo forte” della sanità siciliana. Nell’interrogazione si fa riferimento all’avviso di concorso del marzo 2023. All’art. 3 tra i requisiti previsti, c’è quello “di non essere stato, in quanto dipendente pubblico e/o privato, licenziato per giusta causa o decaduto”.
La Rocca Ruvolo ipotizza la possibilità che mancasse questo requisito, considerato che Iacolino “con provvedimento dell’aprile 2021, era stato dichiarato decaduto da direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa per reiterata violazione di norma contrattuali e di legge”. Si vedrà tra qualche giorno l’effetto di questa interrogazione parlamentare che, però, annuncia lampi e tuoni sul cielo della sanità.
Poco importa che, secondo qualcuno, i malumori di La Rocca Ruvolo sono acuiti da fattori politici. Iacolino, in sostanza, avrebbe “sconfinato”, facendo campagna elettorale nell’agrigentino per Edy Tamajo (candidato in Forza Italia come La Rocca Ruvolo).
Come se non bastasse c’è ancora da valutare la situazione di Giuseppe Laganga Senzio. Il commissario Asp a Catania è rimasto coinvolto il mese scorso nella vicenda giudiziaria che riguarda il centro clinico privato “NemoSud” (c’era anche l’assessore Giovanna Volo tra gli indagati).
La conferma di Laganga alla guida dell’Asp di Catania (uno dei “pezzi pregiato” del sistema) è tutt’altro che scontata. Già si ipotizza un vero e proprio valzer delle poltrone con esiti oggettivamente imprevedibili. Con qualcun altro dei designati dg che rischia seriamente il “posto di lavoro”.
(Fonte livesicilia.it – Guido Monastra)