Commento Suor Cristiana Scandura
Tutti i Santi
Letture: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 3).
Questo celebre brano del Vangelo, rispecchia ciò che i Santi hanno incarnato nella loro vita, e ciò che ciascun cristiano è chiamato a vivere. La Chiesa in cammino, che accoglie al suo interno santi e peccatori, ci invita a guardare alla verità profonda di ogni uomo: in ognuno di noi c’è un santo potenziale. Su ciascun uomo, Dio ha un disegno, un sogno da realizzare. Il santo è colui che ha scoperto questo disegno e l’ha realizzato, aprendo il cuore alla grazia di Dio e lasciandola agire nella propria vita.
I Santi non sono persone lontane da noi, essi non aspettano altro che aiutarci a sperimentare anche noi l’immensa gioia che essi hanno vissuto, dobbiamo dunque considerarli nostri amici e consiglieri, nostri fratelli e maestri.
È avvicinandoci a Dio, il Santo per eccellenza, anzi il tre volte Santo, che anche noi ci santifichiamo. La Bibbia parla spesso di Dio e della sua santità, della la sua perfezione di amore, di luce di pace. Lui è il Santo, il totalmente Altro ma, ci rivela la Scrittura, Dio desidera fortemente condividere la sua santità con il suo popolo. Dio ci vede già santi, vede in noi la pienezza che noi neppure osiamo immaginare, accontentandoci spesso della nostra mediocrità.
Scriveva un grande letterato francese: “Non c’è che una tristezza, quella di non essere santi”. Quant’è vero! Il santo è tutto ciò che di più bello e nobile esiste nella natura umana, in ciascuno di noi esiste la nostalgia alla santità, a ciò che siamo chiamati a diventare: ascoltiamo e assecondiamo questa nostalgia di bene.