“La presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana esprime la sua vicinanza e il suo cordoglio alle famiglie dei cinque operai morti a Casteldaccia, in provincia di Palermo, e alle tante famiglie italiane che negli anni hanno visto i loro cari perdere la vita sul posto di lavoro. Partecipiamo al dolore delle famiglie e le sosteniamo con l’affetto e la preghiera. Tutta l’Associazione si sente vicina a tutti i lavoratori e alle loro realtà rappresentative impegnate quotidianamente nella difesa della dignità di un lavoro che spesso è causa di lutto”. Lo scrive in una nota diffusa oggi l’Azione cattolica, all’indomani dei fatti di Casteldaccia, dove 5 operai sono morti per intossicazione nella rete fognaria.
“Denunciamo la carenza di tutela e di misure di prevenzione da parte di soggetti pubblici e privati, sottolineando come i fatti di Casteldaccia ripropongano l’imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti bianche. Sarebbe già un buon inizio se si cominciasse ad applicare sul serio il Decreto Legislativo 81/08, che regola la salute e la sicurezza sul lavoro e che prevede tra l’altro una formazione più vicina alle attività lavorative delle imprese e non soltanto una formazione teorica, in modo da aiutare le stesse aziende a prevenire il rischio di incidenti”.
Come il Movimento Lavoratori di Ac ha ricordato più volte c’è la “necessità di piani di sicurezza e interventi standardizzati che le aziende dovrebbero implementare per legare di più la sicurezza alle attività produttive”. “È necessario ridare dignità al lavoro e ai lavoratori – denuncia la presidenza di Ac -. Una comunità nazionale non può prescindere da questo. Non può ignorare il suo stesso dettato costituzionale. Tutti devono fare la loro parte, perché tutti sono responsabili della sicurezza dei lavoratori. Qualcuno però lo è più degli altri. È dunque necessario passare con prontezza dalle denunce ai fatti concreti, agli investimenti precauzionali, alle verifiche e ai controlli. Tutti i soggetti devono fare la loro parte, con un supplemento di responsabilità; ma è dagli imprenditori in particolare che si attendono quelle provviste e quelle innovazioni strutturali che sole possono garantire il successo degli altri interventi”.