Avvento, attesa che guarisce

Commento al Vangelo di Don Cirino Lo Cicero

Prima Domenica di Avvento

Lettura Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

giovani-300x225 Avvento, attesa che guarisceIl Tempo liturgico dell’Avvento, che ha inizio con questa domenica, è il tempo dell’attesa, il tempo che ci prepara a rivivere e a celebrare l’avvenimento straordinario del Natale del Signore. Attraverso tale ricordo, il nostro spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

E’ Gesù stesso che annuncia il suo ritorno: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (v.42)

Egli ci raccomanda di vegliare, poiché la sua venuta non può essere programmata, essendo improvvisa e imprevedibile; perciò l’atteggiamento che deve caratterizzare la vita cristiana è quello dell’attesa vigilante.

Solo chi veglia non è colto alla sprovvista.

Chi è il vigilante?

Papa Francesco ci dà la risposta: “La persona vigilante è quella che accoglie l’invito a vegliare, cioè a non lasciarsi sopraffare dal sonno dello scoraggiamento, della mancanza di speranza, della delusione; e nello stesso tempo respinge la sollecitazione delle tante vanità di cui trabocca il mondo e dietro alle quali, a volte, si sacrificano tempo e serenità personale e familiare. Essere attenti e vigilanti sono i presupposti per non continuare a vagare lontano dalle vie del Signore, smarriti nei nostri peccati e nelle nostre infedeltà; sono le condizioni per permettere a Dio di irrompere nella nostra esistenza, per restituirle significato e valore con la sua presenza piena di bontà e di tenerezza”. (Angelus del 3 dicembre 2017)

Dobbiamo tenerci pronti e adoperarci in una continua e radicale conversione della mente e del cuore e vivere con distacco dalle cose del mondo.

L’Avvento è il tempo propizio che il Signore ci concede per svegliarci dal torpore spirituale e cominciare una vita nuova.

Buona domenica e buon tempo di Avvento a tutti, che sia un cammino di speranza.

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