• 22 Novembre 2024 2:28

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Don Ciro Lo Cicero

XX domenica del Tempo Ordinario (A)

Letture: Is 56,1.6-7; Sal 66; Rm 11,13-15.29-32; Mt 15,21-28

In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Urtato dall’incredulità di alcuni tra il suo popolo, Gesù si incammina verso la regione di Tiro e di Sidone, città al di fuori della Palestina.  Si reca in un paese pagano. Una donna cananea- una madre- lo supplica di salvare sua figlia: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». (Mt 15,22b), ma Gesù non risponde. E dopo una breve, ma profonda, dialettica della fede Gesù non resiste e concede il miracolo, esclamando con meraviglia: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». (Mt 15,28a) Gesù premia questa donna perché ha visto la sua profonda fede.

Una cosa ci deve essere chiara: è la fede che fa miracoli, non sono gli uomini. Questo miracolo straordinario concesso alla donna come un’eccezione, stabilisce un nuovo principio nella storia della salvezza: ciò che salva l’uomo non è l’appartenenza fisica alla stirpe di Abramo, ma la capacità di credere in Gesù come Messia e Figlio di Dio. Nella donna cananea, la Chiesa ha sempre visto un modello concreto di preghiera. L’ardente supplica che la donna rivolge al Signore riunisce in sé tutti i requisiti di una preghiera fatta bene.

Le disposizioni necessarie perché la preghiera abbia valore e sia gradita al Signore sono anzitutto:

  • una fede viva, come quella della donna pagana che accorre a Gesù e lo supplica con la certezza di essere esaudita;
  • una umiltà profonda, capace di saper riconoscere la propria miseria e indigenza;
  • una fiducia illimitata nella onnipotenza di Dio;
  • una paziente perseveranza nel saper attendere, se qualche volta il Signore sembra non dare retta o tarda a concederci quanto chiediamo.

Chiediamoci oggi: come è la mia preghiera? So imitare l’esempio della donna pagana del Vangelo?

Preghiamo così: Signore, aumenta la nostra fede! Fa che essa non sia soltanto finalizzata a chiederti favori, prodigi e segni, ma fa che ci porti a modellare sempre più la nostra vita sul Vangelo e sulla proposta di vita che tu ci fai. E così sia.

Una buona riflessione a tutti e buona domenica!