La Diocesi di Ragusa ha celebrato ieri, 6 maggio, il 74esimo anniversario della sua fondazione. Era infatti il 6 maggio 1950 quando con bolla pontificia “Ad dominicum gregem” di Pio XII nasceva di fatto la Diocesi di Ragusa anche se ancora suffraganea dell’Archidiocesi di Siracusa e ad essa unita anche nella persona del vescovo monsignor Ettore Baranzini, cui venne affiancato come vescovo ausiliare, con incarico di vicario generale ed obbligo di residenza a Ragusa, monsignor Francesco Pennisi. Il processo si completò il primo ottobre 1955 quando, con la bolla “Quamquam est christianae”, la Diocesi di Ragusa venne stata separata dall’Arcidiocesi di Siracusa e lo stesso giorno monsignor Francesco Pennisi fu nominato primo vescovo della diocesi autonoma.
Per la Chiesa ragusana sarà un anno particolare nel quale preparerà il Giubileo che monsignor Giuseppe La Placa ha voluto per vivere in modo ancora più pieno il traguardo dei 75 anni di missione della Diocesi. Il Giubileo, che dovrebbe avere inizio il prossimo primo ottobre, andrà poi a innestarsi nel Giubileo della Chiesa universale indetto da Papa Francesco che avrà inizio il 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa in San Pietro.
«Sarà l’occasione – ha detto il vescovo monsignor Giuseppe La Placa – per riscoprire la giovane storia della nostra Chiesa, far emergere figure di santità laicale e sacerdotale e le figure dei pastori, dare impulso al cammino sinodale, ridare slancio all’evangelizzazione e alla carità, consolidare le scelte pastorali fondate sulla comunione e la sinodalità».
In questo momento la Chiesa di Ragusa è fortemente impegnata nel percorso sinodale, dal quale tutta la Chiesa si attende una nuova primavera, nel rinnovamento della pastorale e della catechesi, lungo le nuove frontiere della carità, nell’ascolto di una realtà in continua trasformazione. Tutte azioni che il vescovo sta incoraggiando nel corso della visita pastorale a tutte le parrocchie della Diocesi. Le tappe di Giarratana, Chiaramonte Gulfi, Pedalino, Scoglitti e Acate hanno mostrato una Chiesa vivace, ancorata alle tradizioni e al territorio, aperta al dialogo e al confronto, desiderosa di vivere momenti di comunione e di festa con il suo vescovo al quale è stato, in tutti gli appuntamenti, sono state tributate testimonianze di grande affetto ed entusiasmo.
In questo clima la più giovane delle Diocesi celebra l’anniversario della sua fondazione grata allo Spirito Santo e a quanti l’hanno accompagnata e guidata lungo il suo cammino.