Il Papa rimarca con maggiore forza l’urgenza e la necessità dell’impegno di ciascuno di noi sul fronte della difesa del Creato. È questo il sentimento prevalente ad Assisi per l’annuncio del Papa – oggi in Aula Paolo VI al termine dell’udienza generale – che il prossimo 4 ottobre verrà pubblicata la seconda Laudato Si’ sotto forma di una Esortazione Apostolica. La notizia è giunta a poche ore dalla conferenza stampa organizzata nel pomeriggio presso la Sala Stampa del Sacro Convento per comunicare le iniziative in occasione del Tempo del Creato, che si apre il primo settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del Creato. Le parole del Papa sono state al centro dell’appuntamento al Sacro Convento fornendo un enorme incoraggiamento a tutti coloro i quali, a vario titolo, animeranno le tappe in calendario nel prossimo mese di settembre. “Mi auguro che anche questo documento porti l’impronta del Cantico”, commenta il vescovo monsignor Domenico Sorrentino a proposito dell’annuncio del Papa che ancora una volta si pone in linea con lo spirito francescano vista la scelta della data di pubblicazione della nuova esortazione. “Il tempo del creato – prosegue Sorrentino – ha un significato universale. Davvero c’è urgenza che l’umanità si concentri sul senso della custodia di quanto Dio ci ha donato, prima che il collasso ambientale raggiunga livelli estremi”.
Sulla stessa linea Antonio Caschetto, coordinatore dei programmi italiani del movimento Laudato Si’: “Tutti noi dobbiamo sentirci interpellati dalla scelta del Papa di scrivere questo nuovo documento”, dice sottolineando la dimensione ‘sinodale’ che caratterizza l’impegno per il ‘Tempo del Creato’. Oltre alla Diocesi, in prima linea ci sono tutte le famiglie francescane, il comune, la Pro Civitate Christiana, il Fondo per l’ambiente italiano (Fai). “L’anno prossimo nascerà il progetto ‘Assisi terra Laudato si’’ che coinvolge gli stessi soggetti”, spiega ancora Caschetto in merito alla dimensione corale riflessa anche nei vari appuntamenti del prossimo mese. “Quest’anno abbiamo deciso di unire le forze per dare ai pellegrini e ai cittadini un’offerta strutturata con tante opportunità diverse di camminare insieme nei luoghi di San Francesco”. Dai momenti di preghiera a quelli di formazione, non mancheranno riferimenti al centenario francescano che entrerà nel vivo a partire da quest’anno per ricordare i vari anniversari legati alla biografia di san Francesco (il presepe; l’approvazione della Regola; la morte). Il tutto per lo stesso obiettivo: rilanciare e sostenere gli insegnamenti del Poverello e la costante esortazione del Papa sul fronte dell’ecologia integrale.
“Avremo delle iniziative simboliche ed educative”, aggiunge monsignor Sorrentino, “ma metteremo in campo soprattutto la testimonianza francescana di una lode che precede e sostiene la custodia”. Oggi, in Aula Paolo VI, Papa Francesco ha chiesto di “schierarsi al fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica”, denunciando una vera a propria guerra ai danni della casa comune. “Tutto questo per noi credenti ha un’importanza singolare anche dal punto di vista della nostra spiritualità”, dichiara ancora Sorrentino, spiegando che “si tratta di lodare di Dio e di lodarlo per i suoi doni, custodendoli”.
Dunque, la preghiera prima di tutto. Anche secondo Caschetto, che mette in guardia dalla tentazione di cercare soluzioni immediate, non serve soltanto cambiare lo stile di vita, aprendo le porte a nuove abitudini maggiormente sostenibili. Tutto è connesso: dalle persone costrette a migrare, fino ai fenomeni climatici estremi a cui stiamo assistendo in varie parti del mondo. “Il consiglio – afferma – è di affidarci alla preghiera a Dio creatore, affinché ci spossa aiutare nel dono dell’umiltà”. Questa è la strada per la conversione del cuore, l’unica via per uno sguardo più attento ai poveri, all’utilizzo del cibo e delle risorse. “Finché non convertiremo il nostro cuore – conclude – la situazione non cambierà in modo autentico”.