di Giuliana Romeo – Si è svolta nella giornata di ieri, domenica 18 aprile 2021, l’Assemblea dei capi AGESCI della Zona dello Stretto, convocata sulla piattaforma zoom con il seguente ordine del giorno: candidature ed elezione ai ruoli di Responsabile di Zona femminile, Responsabile di Zona maschile e due membri di Comitato; presentazione e votazione Bilanci di Zona; ed infine presentazione e discussione della Relazione di fine mandato del Comitato di Zona.
Il primo momento di accoglienza è stato curato dall’assistente ecclesiastico di Zona Don Marco D’Arrigo con un momento di preghiera che ha interrogato ognuno sul proprio ruolo di “capo”, con l’invito a essere non “un capo sopra gli altri” ma un fratello che accompagna gli altri e si sforza di testimoniare il Vangelo di Cristo. Don Marco ha posto l’attenzione sull’esperienza della verifica come capacità di leggere il proprio cammino senza giudicare se stessi e gli altri, imparando a stimarci l’un l’altro per costruire un mondo migliore. Laddove il giudizio non può essere basato sul metro dell’efficienza, in un’ottica di competitività nella gara del più bravo, poiché la Legge scout si fonda sull’amicizia, sulla solidarietà e sulla fratellanza. Ed ancora, un altro elemento di crescita esistenziale: la comunità che è un altro modo dire Chiesa all’interno dell’Agesci. La comunità che si esperisce nel saper “fare strada insieme” ed aspettare chi ha il passo più lento. Visione che si contrappone a quella di una “democrazia politica” dove si gareggia a ricoprire ruoli, fondata su leader trascinatori. Il capo Agesci è chiamato ad essere, invece, sentinella e testimone, strumento di comunione e non di divisione.
Infine Don Marco ricorda come, attraverso l’esperienza Agesci, si impara l’arte del discernimento, la capacità di “scrutare la storia delle persone e degli eventi” per progettare al meglio; l’arte di aprire gli occhi per vedere che il Regno del Signore “non è questione di organizzazione, di efficienza, di democrazia, bensì di crescita, di fermento e di salvezza”.
L’Assemblea è proseguita con l’apertura delle candidature che hanno visto però poca partecipazione dai capi della zona nel presentarsi come candidati. Infatti l’unica alternativa è stata possibile nell’elezione del responsabile di zona maschile con la candidatura di Nunzio Turiaco, che aveva già ricoperto questo ruolo dal 2006 al 2010 con grande impegno.
I capi della Zona si sono espressi con la riaffermazione dei precedenti responsabili di Zona: Sandra Rizzo per la responsabile femminile e Giuseppe Cardile per il responsabile maschile. Per quanto riguarda i membri di Comitato sono state elette le uniche due candidate: Caterina Minutoli e Denise Grezzo
Alle elezioni è seguita la presentazione dei Bilanci che hanno generato alcune domande e richieste specifiche, nonostante ciò sono stati approvati.
Un momento formativo interessante è stato quello del sociologo Marco Centorrino, docente dell’Università degli Studi di Messina, dal titolo “Educazione, cultura e sostenibilità: la pandemia e i diversi piani della realtà sociale”. Durante l’intervento il Professore Centorrino ha posto l’accento sulla realtà online che la pandemia ha reso indispensabile per la continuazione delle relazioni sociali e degli strumenti educativi come la scuola. Anche lo scautismo, nonostante sia un metodo basato sull’esperienza concreta e “un’avventura da vivere all’aperto”, si è servito delle piattaforme virtuali per mantenere un contatto con i propri ragazzi e ragazze. Tale realtà online non è totalmente contrapposta a quella offline, ormai vi è un’unica realtà nella quale l’offline continua senza strappi nell’online. Tuttavia la grande partecipazione dei ragazzi e delle ragazze alle attività scout in presenza ci permettono di comprendere come la necessità di vedersi, di sentirsi vicini, di giocare fisicamente nello stesso luogo, trascende la possibilità di costruire il proprio sé soltanto tra hashtag e selfie posing.
Un’altra riflessione che i responsabili di Zona hanno inoltrato è quella su “un rinnovato impegno educativo” per contribuire, con il proprio servizio, a dare risposte all’emergenza educativa esasperata dal Covid-19 nel territorio dello Stretto. Si è deciso di non “rimanere inerti”, scrivono, pur osservando i protocolli di sicurezza, percorrendo le “strade nuove” della tecnologia ma anche, e soprattutto, attraverso le consuete attività. La vocazione del capo nasce infatti di fronte alle difficoltà, abituati a superare quelle dei sentieri più impervi con lo zaino sullo spalle, ed è di fronte all’imprevedibile che l’impegno al servizio si fa più forte e coraggioso.
Con la speranza che la prossima Assemblea di Zona possa essere riunita in presenza, spinti dal desiderio di conoscersi e di affrontare un dialogo vero, all’insegna dell’arte del discernimento: laddove discernere proviene dal verbo greco κρίνω, dalla cui etimologia deriva la parola “crisi”.
Con la consapevolezza che ogni crisi è necessaria, purché conduca ad un confronto “veritiero ed onesto”, affinché sia germinativa e carica di prospettive e progetti futuri per mantenere viva la responsabilità dell’impegno di dare un’educazione di qualità ai nostri lupetti, coccinelle, guide, esploratori, rover e scolte di oggi e di domani.