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Ascoltare per seminare la Parola

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Francesco di Sales

Letture: 2Sam 7,4-17; Sal 88; Mc 4,1-20

Riflessione biblica

“Ascoltate. Ecco il seminatore uscì a seminare” (Mc 4,1.20). Ascoltare: parola importante per la vita spirituale. Gesù chiede un ascolto attento e disponibile, per comprendere con le orecchie del cuore e prestare obbedienza. Ascoltare, infatti, in senso biblico ha tre sensi: essere attenti, comprendere, essere disponibili. Attenti: “Chi fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla” (Gc 1,25). Comprendere: “Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non date ascolto alle mie parole” (Gv 8,43); il cuore si è indurito, non ascolta e non obbedisce: “O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo” (At 7,51). Obbedire: “Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia” (Mt 7,24). E Gesù ci mostra quattro modi di accogliere la sua parola. Con la curiosità di quei filosofi di strada, che “non hanno passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità” (At 17,21); purtroppo, la Chiesa di Dio ne è piena. Si desidera cambiare, ma si ha paura di compromettersi; a questi Gesù suggerisce di “rinascere a vita nuova”: “In verità io ti dico: se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito” (Gv 3,5-6). Per il cuore pieno di desideri, preoccupazioni e impegni di vita, c’è bisogno di un amore che purifica e ci fa avere fiducia in Gesù: “chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24), ed avere costanza nel bene: “Voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo” (1Tes 1,6). Il terreno buono: è quello che nella forza dello Spirito produce il “frutto dell’amore, che è gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

Lettura esistenziale

«Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare” (Mc 4,3). Dio semina continuamente nel nostro cuore. Anche se spesso l’uomo lascia cadere nel vuoto la Parola di Dio, Egli non si stanca di seminare e non perde la fiducia che possiamo accogliere la sua Parola perché porti frutti di vita nuova. Tutti conosciamo l’invocazione rivolta a Gesù Misericordioso, di S. Faustina Kowalska che spesso troviamo scritta sotto l’immagine che lo raffigura: “Gesù, confido in Te!”. Ebbene, è come se Gesù rispondesse, di rimando: “Ed io mi fido di te! Per questo continuo a seminare nel tuo cuore, nonostante l’incomprensione, il rifiuto, la superficialità dell’accoglienza o gli affanni per le cose temporali che soffocano la Parola.” Se talvolta abbiamo scarsa fiducia, sia in Dio che in noi stessi, Dio invece “ha fede” in noi, nonostante la nostra poca affidabilità. Egli “non guarda ai peccati degli uomini in vista del pentimento” (Sap 11, 23). Dio ci guarda con amore, e come una Madre che ama teneramente i suoi figli, guarda il bene che c’è nel nostro cuore. Il bene che compiamo e quello che potremmo compiere, con il Suo aiuto. Non lo deludiamo.

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