• 22 Novembre 2024 19:35

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Ascensione, la festa di Cristo diversamente presente

Commento di Suor Cristiana Scandura

Ascensione del Signore

Letture: At 1,1-11; Sal 46; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

“Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,19). Quaranta giorni dopo la sua Risurrezione – secondo il Libro degli Atti degli Apostoli – Gesù ascese al Cielo, cioè ritornò al Padre, dal quale era stato mandato nel mondo. In Cristo asceso al cielo, l’essere umano è entrato in modo inaudito e nuovo nell’intimità di Dio; l’uomo trova ormai per sempre spazio in Dio. Questa parola “cielo” non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l’umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti.

L’essere dell’uomo in Dio, questo è il cielo. E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in comunione con Lui. Pertanto, 1’odierna solennità dell’Ascensione ci invita a una comunione profonda con Gesù morto e risorto, invisibilmente presente nella vita di ognuno di noi.

La solennità dell’Ascensione del Signore dovrebbe colmare anche noi di letizia e di entusiasmo, proprio come avvenne per gli Apostoli che dal Monte degli Ulivi ripartirono “pieni di gioia”. Come loro, anche noi, accogliendo l’invito dei “due uomini in bianche vesti”, non dobbiamo rimanere a fissare il cielo, ma, sotto la guida dello Spirito Santo, dobbiamo proclamare l’annuncio salvifico della morte e della risurrezione di Cristo.

Ci accompagnano e ci sono di conforto le sue stesse parole, con le quali si chiude il Vangelo secondo san Matteo: “Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 19).