Commento al Vangelo di Don Ciro Lo Cicero
Ascensione del Signore
Letture: At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28;10,19-23; Lc 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo (…)
La liturgia di questa domenica ci esorta a contemplare il cielo, come fecero gli Apostoli al momento dell’Ascensione del Signore.
Gesù, dopo aver portato a compimento la sua missione terrena, fa ritorno al Padre e vive per sempre in lui. Gesù parte non per allontanarsi da noi, ma per essere più vicino a ogni uomo con tutto il suo amore vissuto in croce. Quante volte nella nostra vita, soprattutto nei momenti di difficoltà e di sofferenza, Gesù ci sembra essere lontano, assente o silenzioso, eppure non è così, Egli è sempre vicino a noi, più di quanto possiamo immaginare.
Nella luce di questo mistero, infatti, scopriamo quale è il traguardo finale della nostra esistenza: siamo anche noi destinati alla vita immortale ed eterna del Cielo, dove Gesù ci ha preceduti per prepararci un posto.
La speranza di poter anche noi un giorno essere con Gesù deve riempirci il cuore di gioia.
L’Ascensione di Gesù porti luce nella nostra vita e “illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza Dio ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi”. (cf. Ef 1,17-19)
Permettiamo a Cristo di essere sempre più il Signore della nostra vita e viviamo da veri testimoni.
Buona festa a tutti!