• 22 Novembre 2024 6:51

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Acireale. Incontro sulla tutela minori, Don Di Noto: “aiutarli a non naufragare nella rete”

Nei locali dell’Archivio Storico diocesano ad Acireale ha avuto inizio giovedì 7 novembre “Liberi di pensare, open space della conoscenza”, spazio culturale voluto dal vescovo Mons. Antonino Raspanti con l’obiettivo di creare un luogo in cui poter raccontare esperienze su cui riflettere e confrontarsi. Lo riferisce un comunicato diffuso dalla diocesi.

Primo ospite don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, associazione che da 35 anni scende in campo in difesa dei minori contro pedofilia e abusi. Tema  dell’incontro “Cyberdevianza e crimini digitali: prospettive e sfide per il futuro”.

Un tema “sentito e urgente”, ha detto don Arturo Grasso, direttore Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e della Conferenza episcopale siciliana, che ha introdotto il dialogo con don Di Noto.

Il fondatore di Meter ha spiegato il fenomeno degli abusi sui minori, definendo i bambini di oggi spesso come “orfani di genitori vivi”, pur senza mai giudicare, e ha messo a fuoco ciò che polarizza la criminalità sui minori: un’attenzione latente degli adulti di riferimento, ma anche una carenza di comprensione dell’universo social che si pone a barriera dell’uso consapevole degli strumenti comunicativi oggi a disposizione di tutti. “I minori che hanno subito ingiustizie – ha spiegato don Di Noto – , non solo hanno avuto rubati i sogni, ma hanno vissuto situazioni che li hanno portati in alcuni casi anche al suicidio, come raccontano gli ultimi fatti di cronaca. Questo significa che bisogna impegnarsi costantemente senza indietreggiare. Aiutiamo i minori affinché non naufraghino nel mondo digitale e parlare in queste occasioni, così col cuore aperto, favorisce la possibilità di costruire mondi nuovi e belli”.

Francesco Guarnieri, referente Servizio diocesano tutela minori e persone vulnerabili, ha sottolineato che il prossimo 18 novembre si celebrerà la IV Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Per il vescovo Raspanti “l”impegno verso un mondo digitale più sicuro e giusto per i nostri giovani richiede il contributo di tutti. Proseguire insieme su questa strada, ciascuno nel proprio ruolo, è l’unica risposta concreta alle sfide che il futuro ci pone davanti”.