Su Rai1 nel corso del programma A Sua Immagine ieri è stata raccontata la storia delle famiglie ucraine ospitate dalla Caritas di Catania in un appartamento che è bene confiscato alla mafia e concesso in comodato ad uso gratuito dal Comune di Catania.
Fondamentale in questa presa in carico il ruolo dell’ assistente sociale della Caritas Diocesana, dott.ssa Sarah Zimbili, che ha attivato tutti gli iter necessari per registrare la loro presenza in città e quindi procedere ai permessi di soggiorno e alla documentazione provvisoria per essere riconosciute dal servizio sanitario nazionale. Il rapporto con la rete Caritas – all’interno del servizio viene citato anche il Talità Kum e Straludobus – consentirà di ampliare l’offerta delle attività a disposizione dei nostri ospiti.
Per don Piero Galvano, direttore Caritas Catania, è un segno che testimonia l’attenzione all’accoglienza «verso tutti, senza fare distinzione di persone per il colore della loro pelle: abbiamo accolto donne eritree con i loro bambini, ora accogliamo donne ucraine con i loro figli». Il responsabile delle attività, dott. Salvo Pappalardo, ha sottolineato che «l’impegno della Caritas nel supporto a donne con minori che arrivano da scenari di guerra e da situazioni di violenza, questa accoglienza è un ulteriore segno della presenza della Chiesa di Catania in un contesto terribile come quello del conflitto in corso in Ucraina».