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A Verona una croce con volti e nomi tra cui quello di Peppino Impastato

A Verona è stata creata una croce laica, molto diversa da tutte quelle a cui siamo abituati così.  Racchiude volti e nomi, com’è giusto che sia, perché per i credenti ogni uomo è il volto di Cristo, così come come Egli stesso afferma nei vangeli quando si identifica con l’ammalato, lo straniero il carcerato o l’escluso.
Questa croce è un appello al ricordare e prendere esempio da chi ha cambiato la storia, ma anche uno sprone affinché nessuna vita sia sprecata. Che ogni vita sia riabilitata, che tutti possano essere felici.
Un’opera d’arte costellata da tanti volti che non appartengono nemmeno alla stessa religione o cultura. Epoche, etnie, storie diverse.
Volti conosciuti, come quello di Papa Giovanni XXXIII, Madre Teresa di Calcutta, Don Tonino Bello, Alda Merini e tanti altri, tra questi anche il volto di Peppino Impastato, il quale non si riteneva credente ma la cui lotta contro la mafia lo fa risplendere tra i volti dei giusti e lo ha consacrato come icona della legalità.
Ci sono anche tanti nomi, di chi scappando da povertà e guerra ha trovato la morte in mare. Volti e nomi che sono espressione di una vita di fatica, sofferenza, negli scarti del mondo. Nelle periferie dimenticate, ai bordi della società, per chi lotta, chi cerca un riscatto, chi sogna un mondo migliore.
(fonte Radio cento passi)
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