• 22 Novembre 2024 3:41

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

A un anno dalla morte di Biagio Conte, il san Francesco di Palermo

A un anno dalla morte di quello che venne chiamato il san Francesco di Palermo (1963-2023), il giornalista Michelangelo Nasca firma per le Edizioni Messaggero Padova (EMP) il volumetto Biagio Conte. Il missionario laico, povero tra i poveri della collana “Sguardo dello Spirito”, una raccolta di testi scelti di quell’«anima innamorata di Dio e decisa a offrire le energie di un’intera esistenza per aiutare gli ultimi».

Era fratel Biagio Conte, figlio di un imprenditore siciliano, che a 26 anni aveva deciso di lasciare tutto per iniziare a vivere povero con i poveri, con quei «fratelli ultimi» che portavano stampata nel volto l’immagine di Cristo che chiedeva di essere amato. Era possibile incontrarlo sotto i portici della Stazione Centrale di Palermo, indaffarato a prendersi cura dei poveri e dei senza fissa dimora, emarginati e abbandonati al loro destino, senza nessun punto di riferimento umano e istituzionale. Attorno alla sua particolare predisposizione ad aiutare i poveri e gli emarginati dalla società, è nato un fruttuoso movimento di solidarietà. Una vita umile che però è stata costellata di episodi straordinari, che mostrano in filigrana un percorso di vita cristiana vissuto in totale abbandono alla volontà di Dio, assistito e seguito dalla sua divina Provvidenza. Sono questi avvenimenti a essere stati raccolti nell’antologia edita da EMP curata da Nasca, che raccoglie e ordina le testimonianze scritte di fratel Biagio.

Conte morì il 12 gennaio 2023, all’età di 59 anni, dopo averne trascorsi 33 della sua esistenza amando Cristo nel volto dei fratelli, e dopo aver realizzato a Palermo la Missione di Speranza e Carità con ben dieci sedi sparse per la Sicilia. Un «punto di riferimento – scrisse il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in occasione della sua morte –, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica».

Nel ricordo dell’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, era «un mite, potente lottatore», «non aveva niente. Non gli mancava nulla. Solo i poveri, la pace e la giustizia erano le sue passioni. Biagio Conte è stato il depositario di una missionarietà laica vissuta in completo abbandono alla volontà di Dio, con lo sguardo orientato verso una carità che – rivolta al prossimo – diventa partecipazione alla regalità di Cristo».

(Fonte: portalediservizio)