• 22 Novembre 2024 17:27

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A Portella in nome della Pace, manifestazione organizzata dalla Cgil

Si è svolta oggi la manifestazione organizzata dalla Cgil e dalla Fp Cgil per ricordare l’anniversario della strage di contadini e braccianti avvenuta il primo maggio del 1947 a Portella della Ginestra.
Dopo la commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, con la deposizione di una corona di fiori, dalla Casa del Popolo è partito il corteo per raggiungere il pianoro di Portella della Ginestra.

Al Sasso di Barbato si è svolta la cerimonia, introdotta dal minuto di silenzio e dalla lettura dei nomi delle vittime da parte di una ragazza, Chiara Sciortino, nipote di Ignazio Plescia, uno dei superstiti della strage.

In apertura, i saluti di Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi. Quindi l’intervento del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e le conclusioni della segretaria generale Fp Cgil nazionale Serena Sorrentino che ha invitato i leader politici presenti, la segretaria del Pd Elly Schlein e il presidente del M5s Giuseppe Conte, a “lanciare il cuore oltre l’ostacolo” e a votare per i referendum della Cgil per l’abrogazione del Job Acts. “Siamo qui a Portella sotto l’egida di pace, Costituzione e diritti – ha detto Sorrentino – qui si consumó il primo eccidio di lavoratori e lavoratrici dell’Italia repubblicana.

Commemorare Portella della Ginestra significa rimettere al centro la dignità del lavoro anche a partire dalla funzione dei servizi pubblici, che noi rappresentiamo con orgoglio perché strumento e garanzia di democrazia e dei diritti di cittadinanza”.

“In questi anni sono cambiati i governi, sono cambiate le forze politiche che lo sostengono, ma il risultato è sempre lo stesso, anzi è peggiorato: sono i lavoratori, i pensionati, i giovani e le donne a pagare il prezzo più alto” ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. “Il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori – ha aggiunto – non è il punto di arrivo ma rappresenta la continuità di una mobilitazione per il lavoro che non si è mai fermata e che adesso ha bisogno di continuare ancora per la pace in Europa. In un mondo senza pace non esiste la giustizia sociale”.