• 21 Novembre 2024 22:23

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Luca

Letture: 2Tm 4,10-17; Sal 144; Lc 10,1-9

Riflessione biblica

“Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo” (Lc 10,1-9). Non sono solo i Dodici apostoli, che debbono annunciare il Regno di Dio, ma tutti i discepoli di Gesù sono inviati ad annunciare: “È vicino a voi il Regno di Dio” (Lc 10,9). E Luca è tra questi missionari, che “andò” in povertà umiltà e semplicità e portare il messaggio di pace, di verità e di santità. Leggendo il suo Vangelo, egli è l’evangelista di Maria: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19.51). Luca ci riporta il Magnificat, canto di Maria a Dio Salvatore, della sua umiltà che loda il Signore per le meraviglie del suo amore. Grandi cose Dio ha fatto in lei: Maria è la piena di grazia, la serva del Signore, la madre di Gesù, il Figlio dell’Altissimo, la nostra madre alla quale siamo stati affidati per sempre. L’evangelista di Gesù: il Salvatore del mondo, il Messia che annuncia la buona notizia ai poveri, la liberazione agli afflitti, l’anno di misericordia di Dio. L’evangelista della sua misericordia: Gesù è il buon samaritano che si ferma a curare le nostre ferite (Lc 10, 30-37), il pastore che si carica sulle spalle la pecorella perduta e la riporta all’ovile (Lc 15,3-7), del figlio che ritorna alla casa del Padre per vivere da figli di Dio (Lc 15,11-32) e tutti ci ritroviamo nel pianto della peccatrice, avvolti dal grande amore di Gesù (Lc 7,37-50). L’evangelista della Chiesa orante: gli apostoli erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui” (At 1,14). Investiti della forza dello Spirito di Gesù, i discepoli di Gesù furono “testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8). Insieme a loro, seguiamo Gesù portando ogni giorno la nostra Croce (Lc 9,23) e saremo in lui un cuor solo e un’anima sola (At 4,32).

Lettura esistenziale

“In qualunque casa entriate, prima dite: ‹‹Pace a questa casa!››” (Lc 10, 5). Offrire la pace è il cuore della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana. La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine.

Tre sono le sfere della pace interiore:

– la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, esercitando “un po’ di dolcezza verso sé stessi”, per offrire “un po’ di dolcezza agli altri”.

– La pace con l’altro: il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente; osando l’incontro e ascoltando il messaggio che l’altro porta con sé.

– La pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi per custodirlo.

La pace è insieme un dono e un compito. La pace è, infatti, uno dei frutti dello Spirito Santo ed è la caratteristica dell’agire divino, che si manifesta sia nella creazione di un universo ordinato e armonioso come anche nella redenzione dell’umanità bisognosa di essere recuperata dal disordine del peccato. Ma è anche un compito che Dio affida all’uomo e che richiede l’impegno di ciascuno nel dare una risposta personale coerente col piano divino. Essa diventa sempre più stabile in chi si impegna nella conversione del cuore e nell’unione con Dio.