• 22 Novembre 2024 2:46

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Commemorazione di tutti i fedeli defunti

Riflessione biblica

“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria” (Mt 25,31-46). Verrà il Signore: è certezza di fede, ma anche anelito del cuore che lo attende per entrare nella sua gloria: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1.4). Un tale pensiero deve essere costante e farci riflettere sul cammino di fede che ci porta all’incontro con il Signore: “Preparati all’incontro con il tuo Dio, o Israele!” (Am 4,12); “verremo rapiti insieme nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore” (1Tes 4,17). cimitero Vita eternaTale riflessione deve avere quattro momenti essenziali: morte, giudizio, inferno e paradiso. Niente paura! Sono realtà, che dobbiamo vivere nel Signore. Morte: disse il saggio Qohelet: “C’è un tempo per nascere e un tempo per morire” (Eccl 3,2) e il Siracide: “Ogni corpo invecchia come un abito, è una legge da sempre: Devi morire!” (Sir 14,17). Ma non è la morte fisica che conta, ma il nostro morire con Cristo per rinascere a vita nuova: “Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rom 6,4). Giudizio: “Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio” (Eccl 11,9). Liberi di operare, ma in intima comunione con Gesù e facendoci guidare dalla sua parola: “In verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24). Inferno: è il luogo della mancanza di amore e, dove non c’è amore, non c’è né speranza né gioia. Non è importante sapere se esiste o non esiste, ma di agire con amore a Dio e con il prossimo, per non sentire le parole di Gesù: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli” (Mt 25,41). Paradiso: è il luogo della piena comunione con il Dio dell’amore e della perfetta unione con Gesù: “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me” (Gv 17,23).

Lettura esistenziale

gesu Vita eterna“Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori” (Gv 6, 37). Per noi cristiani la morte non è l’unica certezza della nostra vita, ma insieme ad essa vi è la certezza della risurrezione. Dare senso alla nostra morte significa anche dare senso alla nostra vita. La morte non è l’ultima parola, bensì la penultima. Essa è un passaggio da questo mondo al Padre. Gesù non ci evita il passaggio attraverso la morte, ma semplicemente lo spalanca a una luce nuova.

L’amore di Dio è un amore eterno. Ed è proprio perché questo amore è eterno che diventa il principio stesso della resurrezione. Dio ci ama fino al punto da non poter permettere che ognuno di noi vada a finire nel nulla, nel vuoto, nella semplice dissoluzione. “Questa infatti è la volontà del Padre mio, – dirà Gesù – che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6, 40). gesu-1 Vita eterna

Nel momento della nostra morte, la nostra anima raggiungerà direttamente Dio per essere da Lui accolta, se invece abbiamo ancora qualcosa da purificare ci sarà un tempo supplementare di attesa e di purificazione. Inoltre Dio rispetta la nostra libertà, accettando anche la possibilità che Lo rifiutiamo. Alla fine dei tempi, poi, il nostro corpo si unirà alla nostra anima per condividerne la sorte.

Noi prepariamo su questa terra, quello che sarà il nostro futuro, la nostra eternità.

Consapevoli di questo dovremmo far tesoro di ogni occasione che ci si presenta, facendone tesoro per il cielo e vivendo come se ogni giorno fosse l’ultimo.