• 22 Novembre 2024 6:13

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Gl 1,13-15; 2,1-2; Sal 9; Lc 11,15-26

Riflessione biblica

“Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro” (Lc 11,15-26). Spesso c’è un’illusione nella vita dei credenti: quella di sentirci tanto sicuri di noi stessi al punto di dare occasione al diavolo. Il nostro “io” si mette in mostra, opera secondo i criteri di questo mondo e si espone agli attacchi del demonio: egli “prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima” (Lc 11,26). È venuta meno quella prudenza vigilante, necessaria per contrastare con efficacia lo strapotere di Satana: “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8).spiritosanto-300x151 Il Regno di Dio Noi che, nel battesimo, “siamo stati illuminati dalla grazia, abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio e abbiamo gustato la parola di Dio, non dobbiamo crocifiggere di nuovo il Figlio di Dio ed esporlo all’infamia” (Ebr 6,4-6). Per essere forti ed eliminare il male dalla nostra esistenza, bisogna rimanere saldi in Gesù: “Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chi rimane in lui non pecca” (1Gv 3,5-6). Dobbiamo convincerci che da soli la lotta contro Satana è difficile, per questo siamo invitati a “rafforzarci nel Signore e nel vigore della sua potenza, ad indossare l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti è contro gli spiriti del male”. Ma non basta essere forti nel Signore, bisogna anche essere ben armati: attorno ai fianchi abbiate la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,14-17). Ma per lottare bene bisogna operare con umiltà: accettiamo la nostra fragilità, “allora il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso ci ristabilirà, e ci renderà forti e saldi” (1Pt 5,10); agiamo con pazienza: “Con la vostra pazienza perseverante salverete le vostre anime.” (Lc 21,19); e nell’ora della prova invochiamo l’aiuto divino: “Pregate, per non entrare in tentazione”.

Lettura esistenziale

gesu-8-300x300 Il Regno di Dio“Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo” (Lc 11, 16). Gesù ha appena compiuto il segno di liberare un uomo dal demonio e alcuni, dal cuore indurito, che “hanno occhi ma non vedono, hanno orecchi ma non odono” (cfr Mc 8, 18) gli chiedono di dimostrare che Egli è il Messia atteso, compiendo un segno.

Quando si ha un animo libero da pregiudizi, che cerca e desidera veramente incontrare e conoscere il Signore, gli occhi riconoscono i segni della Sua Presenza ovunque: in se stessi, nel prossimo, nella storia quotidiana, nel creato. Ma se il cuore è chiuso e chiede segni solo per mettere alla prova Dio, anche se Egli compie miracoli, non si riconoscono come tali.

Il primo segno dell’esistenza, della presenza e dell’azione di Dio siamo noi stessi. Non ci siamo fatti da soli e non siamo frutto del caso, ma dell’Amore di Dio, prima di tutto, e poi di quello dei nostri genitori. Ognuno di noi è un capolavoro e una meraviglia stupenda! Nessuna persona è identica ad un’altra, ma, accogliendoci nella diversità, siamo una ricchezza l’uno per l’altro.

Il Signore ci conceda occhi limpidi e pieni di fede, capaci di riconoscere i segni della Sua presenza e della Sua azione e di essere, a nostra volta, segno concreto del Suo Amore.