di Suor Maria Francesca Adrignolo – «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare”. Certe volte pensiamo che la vita spirituale sia solo “dire preghiere”, e non ci accorgiamo che la regola numero 1 di una buona vita spirituale è avere la capacità di fermarsi. Il riposo, quello vero, non è solo evadere dalla quotidianità, ma prendersi del tempo per riprendere contatto con se stessi, con ciò che siamo, con il desiderio profondo che guida la nostra vita, con la fiducia necessaria ad affrontare le fatiche, con la libertà vera che dovrebbe spingerci a fare delle scelte radicali. Il riposo è il digiuno del verbo fare perchè la fame del verbo essere ci ricordi per cosa vale la pena vivere. E’ Gesù a chiedercelo, ed è Lui stesso che si manifesta a noi quando gli diamo finalmente la parola con un pò di silenzio, di sana lentezza, di ascolto profondo. Solo così faremo l’esperienza vera di quella compassione che ci salva: “Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose”.
La preghiera ha come padre il silenzio e come madre la solitudine