Di Fra Girolamo Palminteri – “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.
Lo siamo stanchi ed oppressi e, quando ce ne accorgiamo, cerchiamo riposo. Ma, non so voi, spesso mi capita di cercare dove trovo altra stanchezza ed oppressione. Probabilmente perché faccio fatica a deporre le armi (imparate da me che sono mite) e a mettere la mia vita nelle mani di qualcun altro. Ma, ironia della sorte vuole, che a qualcuno la mia vita io la consegno e spesso non è il qualcuno giusto. Questo qualcuno si chiama ideologia, pensiero forte o comune, e, perché no, fragilità/peccato che mi abita e che decide per me. E così mi ritrovo ad essere sempre più stanco ed oppresso, sempre in continua agitazione, vittima di un giogo che dà morte e non vita.
Che oggi, Signore Gesù, io impari da te come ci si fida del Padre, anche quando questa fiducia porta con se il sapore della morte. Sono certo che la morte con te dona, già nell’oggi, vita bella, buona e piena.
(foto Aldo Genchi)