Squadriglia Gabbiani del Reparto “Don Bosco” del gruppo AGESCI Messina 13 – Gli scout sono un’associazione nata prima della seconda guerra mondiale, fondati da Sir Robert Stephenson Smyth Baden-Powell, anche conosciuto tra i giovani come B.P. (1857-1941), che diede vita agli scout nel 1907. Il loro metodo educativo è fondato sul volontariato e “sull’imparare facendo” attraverso attività all’aria aperta e in piccoli gruppi.
Lo scautismo nasce per aiutare gli altri. All’età di 19 anni Baden-Powell entra a far parte dell’esercito reale, questo lo condusse in una colonia inglese in India dove era responsabile della formazione degli esploratori, i così detti “scout”. Qui B.P. si concentrò sul far imparare facendo.
Ha cominciato a interagire con i ragazzi quando è stato mandato in Africa, dove è diventato un eroe del popolo, difendendo la città di Mafeking (oggi Nehikeng in Sudafrica), ed è qui che per la prima volta diede un incarico ai giovani per aiutare il paese: assegnò loro i compiti più semplici, cosìcche diventassero responsabili per il flusso di informazioni, facendo delle uscite nel ruolo di messaggeri oppure aiutando i sanitari. Questo evento ha fatto capire che anche i giovani erano pronti ad assumersi delle responsabilità se gli si dava fiducia. In seguito a tale scoperta e alla fama di Baden-Powell, molti giovani britannici iniziarono a studiare il suo libro “Scout Aid”. In risposta a tale successo, Baden-Powell scrisse un nuovo libro intitolato “Boy Scouts” per attirare i giovani a esplorare la loro zona. In effetti, il libro mira a raccogliere idee per il gruppo giovanile esistente, ma ben presto la gente si accorse che con nascita dei “Boy Scouts”, stava per nascere un nuovo movimento giovanile. Nel 1907, con il Baden-Borg si sperimenta il primo campo di boy scout con 21 giovani sull’isola di Brownsea.
Per quanto riguarda le ragazze, queste sono entrate a far parte del movimento in un secondo momento, quando Baden-Powell e sua sorella Agnes hanno visto che c’era anche una grande percentuale di ragazze interessate al mondo dello scautismo. Dunque decisero di elaborare un manuale dedicato alle ragazze scout, le così dette “Girl Guides”. Successivamente si unirono ai ragazzi e, vedendo che c’era gente di tutte le età, vennero divisi in branche in base all’età.
Arriviamo dunque al nostro gruppo, il Messina 13 (fondato il 31 gennaio del 1945 è il gruppo più antico di Messina): durante la seconda guerra mondiale molti ragazzi hanno trovato rifugio presso strutture parrocchiali, come ad esempio il Domenico Savio. Nel mese di ottobre Don Allegra, direttore dell’oratorio, diede una buona notizia ai ragazzi annunciando loro che se avessero fatto domanda sarebbero potuti entrare a far parte del gruppo scout.
Noi scout ci distinguiamo, oltre che con l’uniforme, tramite il fazzolettone che per ogni gruppo ha un colore diverso, il nostro è bianco e verde. I colori non sono scelti a caso ma hanno un significato: il bianco ha simbolo di purezza, mentre il verde simboleggia la speranza.
All’interno del gruppo siamo divisi in branche, cioè lupetti, reparto e clan, ma quest’anno si è aggiunta una nuova branca: i castorini. Le branche vanno in ordine di età e all’interno di ognuna di essa ci si identifica anche tramite l’esperienza. Per ogni branca abbiamo deciso di intervistare un capo che ci ha spiegato come vengono svolte le attività all’interno della branca di appartenenza.
I più piccoli sono i castorini che vanno da un’età compresa tra io 5 e i 7 anni, non fanno parte dell’AGESCI. La loro branca, come ci dice il capo Salvatore, si chiama “Colonia dell’albero incantato” divisa in capanne. Per quanto riguarda le tappe, loro cambiano coda: bianca, grigia, marrone, fulva, nera. Le loro attività si basano sul racconto “Della colonia dei castori” tradotto dall’inglese visto che il primo approccio con i castorini è stato all’estero. La scelta dell’anime castoro è stata fatta perché è un animale che vive in branco.
Dopo ci sono i lupetti, per questa branca abbiamo contattato il capo branco Silvia. I lupetti vanno da un’età compresa dagli 8 e i 10-11 anni. Il “branco del Baobab” del Me13 è composto da 15 lupetti tra fratellini/sorelline e 5 vecchi lupi tra cui: Akela, Bagheera, Baloo, Kaa, Raska e Chill. Durante l’anno i lupetti vivono un’esperienza fantastica attraverso il racconto della giungla di Kipling “Le Storie di Mowgli“, raccontate dai Vecchi Lupi e, su questo tema, si basano le attività di tutto l’anno. Le attività del nostro branco si svolgono il sabato e la domenica. “Il tempo del sabato è dedicato alla partecipazione attiva della celebrazione liturgica e nel restante tempo giochiamo e ci prepariamo per le attività della domenica”, ci spiega Bagheera. Le attività domenicali sono varie, dedicate al gioco, alla manualità e al vivere la natura e, tramite esse, i lupetti si misurano con loro stessi attraverso sfide fisiche e mentali vissute in perfetto stile scout. Grazie all’ausilio della pineta di Pompei, che si trova a due passi dalla nostra sede, i fratellini e le sorelline giocano a diretto contatto con la natura, uno dei punti forti del nostro scautismo. La buona riuscita delle nostre attività sta nell’entusiasmo e nella felicità con cui i nostri lupetti giocano, imparano e crescono.
Il ritmo del racconto scandisce gli obiettivi educativi di tutto l’anno. Ogni singolo lupetto, percorre la propria pista fissando degli impegni al fine di raggiungere i propri obiettivi. In un momento specifico dell’anno i lupetti vengono divisi in sestiglie equilibrate, per vivere nel gioco la sana competizione. Ai lupetti, una volta raggiunte le abilità, vengono riconosciute delle specialità, un premio per chi ha dimostrato il proprio impegno.
Inoltre, i lupetti sono portati a vivere esperienze lontani da casa, come il campo invernale e le vacanze di Branco estive, che durano più delle altre; occasioni grazie alle quali ogni lupetto/a si mette in gioco più che mai, applicando le conoscenze e le abilità acquisite durante l’anno.
La successiva branca è il Reparto che comprende ragazzi che vanno da un’età tra gli 11 e i 15 anni. Già si comincia ad essere più autonomi e responsabili, all’interno del Reparto ci si divide in squadriglie (questa volta divisi maschi e femmine) in competizione tra loro. Per quanto riguarda le specialità ci sono anche al Reparto, ma quando si è più grandi e quando si hanno guadagnato anche determinate specialità si può lavorare per i brevetti di competenza. Al reparto si resta circa per 5 anni e all’interno di esso si cammina per delle tappe che sono: scoperta, competenza e responsabilità.
L’ultima branca è il Clan che va da un’età compresa tra i 16 e i 20-21 anni. Le attività erano uniche, ci spiega Daniele, solo che il noviziato, cioè i ragazzi appena passati dal Reparto, svolgevano qualche attività in più per conto proprio. Durante le Route, campi concentrati sulla preghiera e sul cammino, il Clan e il Noviziato si riunivano.
Si può dire che il Clan è fondato su 4 punti cardini: la strada, la comunità, e il servizio, le quali sono incentrate sulla fede.
Ecco, questi sono gli scout, ma la gente cosa pensa che siano veramente? Abbiamo creato un sondaggio tramite un google moduli e lo abbiamo mandato a tutte le persone che non hanno mai fatto scautismo, per vedere cosa ne pensavano. Questi sono i risultati:
Questi sono i dati statistici ottenuti dal google moduli. La maggior parte degli intervistati non hanno mai vissuto l’esperienza scout, dunque abbiamo cercato di comprendere, tramite il questionario, quali sono le idee e cosa sanno effettivamente del mondo scout.
Ci siamo impegnate a condividerlo con più persone possibili, ad amici e parenti, ma anche chiedendo aiuto alle ragazze e ai ragazzi del Reparto, affinché circolasse il più possibile e potesse far interessare queste persone, anche con semplici domande, allo scautismo.
Squadriglia Gabbiani:
Cinzia D’Anzi
Giorgia Amante
Lidia Ferretti
Valeria Parialò
Aurora Micali
Gloria Capone