• 27 Ottobre 2024 22:13

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il Papa all’Angelus: “non facciamo confusione, l’elemosina non è beneficenza”

Il Papa all’Angelus rilancia alcuni spunti essenziali dalla riflessione sul Vangelo di Marco che racconta della guarigione del cieco Bartimeo. Sintetizza ciò che già aveva approfondito nell’omelia della Messa con i partecipanti all’Assemblea sinodale in Vaticano. Come guardiamo il povero? Con pietà evangelica oppure con indifferenza?

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Gesù vede il mendicante che grida e lo ascolta

La folla ignora Bartimeo, invece i ‘recettori’ di Gesù sono attivi. La gente non ha “nessuno sguardo di cura, nessun sentimento di compassione” sebbene Bartimeo invece si faccia sentire e vedere. “Gesù però lo sente e lo vede”. Il senso del grido, della fede, del cammino è ciò che mette a fuoco Francesco all’Angelus.

Anzitutto il grido di Bartimeo, che non è solo una richiesta di aiuto. È un’affermazione di sé. Il cieco sta dicendo: “Io esisto, guardatemi. Io non ci vedo, Gesù. Tu mi vedi?”. Sì, Gesù vede l’uomo mendicante, e lo ascolta, con gli orecchi del corpo e con quelli del cuore.

Quante volte guardiamo dall’altra parte

Francesco invita a mettersi nei panni di Gesù, ma anche in quelli del povero: “Quando per la strada incrociamo qualche mendicante: quante volte guardiamo da un’altra parte; quante volte lo ignoriamo, come se lui non esistesse…”. Poi, come di consueto, il Papa gesuita pone delle domande per il discernimento personale e comunitario.

Come guardo io un menticante? Lo ignoro? Lo guardo come Gesù? Sono capace di capire le sue domande, il suo grido di aiuto? Quando tu dai l’elemosina, guardi negli occhi il mendicante? Gli tocchi la mano per sentire la sua carne?

L’elemosina non è beneficenza

In realtà, è come se i ruoli si fossero invertiti: la folla, pur avendo le facoltà della vista, si mostra di fatto cieca e sorda, indifferente. Bartimeo, pur avendo un limite fisico, vede con gli occhi della fede.

Ognuno di noi è il Bartimeo, cieco dentro, che segue Gesù una volta che noi ci avviciniamo Lui. Quando tu ti avvicini a un povero e ti fai sentire vicino, è Gesù che si avvicina a te nella persona di quel povero. Per favore non facciamo confusione: l’elemosina non è beneficenza. Quello che riceve più grazia dall’elemosina è quello che la dà, perché si fa guardare dagli occhi del Signore.