• 22 Novembre 2024 4:23

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Fra Giuseppe Maggiore

XXX domenica del Tempo Ordinario

Letture:  Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Siamo un po’ tutti Bartimeo, stiamo lungo la strada non per imparare, non per percorrerla con coraggio, ma spesso capita che ci scoraggiamo, che molliamo… che mendichiamo. Si, lo siamo tutti mendicanti. Mendicanti, di attenzioni, di affetto, di amore. Per colmare i nostri vuoti mendichiamo persino like sui social. La cosa triste non è essere mendicanti, ma accontentarsi di mendicare. Bartimeo è un esempio per noi tutti. Un cieco, un povero, un ultimo ai margini della società ci è di esempio? Si proprio così, e ti dirò di più, è il modello del discepolo da seguire per seguire Cristo Gesù. Gesù stesso dice che i peccatori e le prostitute ci precederanno nel Regno dei Cieli. Francesco di Assisi dirà che i poveri sono nostri maestri. Sapete perché Bartimeo è nostro maestro? Perché sa ascoltare, coglie il fatto che sta passando il Nazareno, ma anche che si sta allontanando. Ascolta! E per farsi sentire inizia a gridare. Il grido di Bartimeo: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» è il grido di ogni sofferente, di ogni emarginato, di ogni perdente, è il grido di Gazza, degli ucraini, di tutti coloro che sono vittime di guerre e di violenze. È il grido di coloro che si trovano bloccati – o costretti – sul ciglio della strada della storia. Oggi, al posto di Bartimeo ci sono gli esclusi dalla nostra società, i poveri, migranti, disoccupati, tutte le persone la cui voce rimane inascoltata.

Chi gli sta attorno gli comanda di tacere. Intorno ci sono sempre i benpensanti che si preoccupano che non sia turbato il loro andare della vita. Siamo così presi di nostri problemi personali che non ascoltiamo e vediamo neppure i bisogni di chi ci sta accanto. Il bisognoso che non necessariamente è il povero seduto a terra lungo la strada, ma può essere tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, un tuo confratello, un tuo amico, diventa un disturbatore della tua quiete. Colui che grida per i diritti negati, per una casa che non ha, per un lavoro che gli serve per andare avanti, che grida per avere giustizia, gli si impone il silenzio, a chi mette in risalto situazioni gravi gli si impone la censura. Per non ascoltare il grido di chi vive certi disagi si costruiscono muri perché quel grido rimanga dall’altra parte della nostra esistenza… ma con quale coraggio ci diciamo ancora cristiani!

Gesù non rimane indifferente, si ferma, non va incontro al cieco ma coinvolge la comunità: “chiamatelo”.

“Coraggio ti chiama”. Che bello sentirsi dire una parola di incoraggiamento! Bartimeo getta via il mantello e va da Gesù, non fa come il giovane ricco che non vuole cedere nulla di se stesso. Il cieco reagisce, si rialza, risorge dalle sue macerie.

Gesù fa la stessa domanda che ha fatto a Giacomo e Giovanni:“Che cosa vuoi che io faccia per te?” Bertimeo a differenza dei due discepoli non chiede potere e successo, non vuole apparire e non vuole fare carriera neppure nell’abito ecclesiale, non gli interessa. Chiede la vista per poter vedere la realtà, per dare voce a chi non ha voce, per seguire Cristo… lungo la strada. Non si accontenta fa un salto nella fede. Si fida di Gesù, esce dal suo essere inerme, adagiato, dal suo accontentarsi. Getta tutto ciò che lo incatena e quella strada che era luogo di richiesta ora è luogo di sequela e di testimonianza. Lo stesso luogo diventa un punto di partenza di una nuova vita: non più ai margini della via ma dentro la Via che è Cristo Gesù!

Buona domenica!