• 20 Settembre 2024 6:41

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Caltanissetta: ascoltati gli ex componenti del pool antimafia di Palermo

Chiamati a comparire come persone informate sui fatti Scarpinato, Ingroia, De Francisci, Morvillo e Pilato

Negli ultimi mesi, il tribunale di Caltanissetta è stato il fulcro di audizioni cruciali riguardanti alcuni degli eventi più drammatici della storia recente italiana. Nell’ambito di un’ampia indagine coordinata dal procuratore Salvatore De Luca e dall’aggiunto Pasquale Pacifico, diversi ex componenti del pool antimafia di Palermo degli anni ’90 sono stati invitati a comparire come persone informate sui fatti.
Tra gli ex magistrati ascoltati figurano Roberto ScarpinatoAntonio IngroiaIgnazio De FrancisciAlfredo Morvillo e Salvatore Pilato. Questi ex componenti del pool antimafia hanno fornito testimonianze su vari aspetti cruciali delle loro indagini, specialmente sotto la guida del procuratore Pietro Giammanco, scomparso nel 2018. Gli accertamenti si concentrano su numerosi ambiti investigativi, ricostruendo gli anni di intense attività del pool antimafia palermitano.

Parte dell’indagine è dedicata alla ricostruzione del periodo in cui il pool antimafia operava sotto la guida di Giammanco. Poi c’è il fascicolo “Mafia-appalti” che fa luce sulla penetrazione della criminalità organizzata nel settore delle opere pubbliche.

L’indagine cerca di chiarire anche le circostanze attorno alla sparizione dell’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino. Infine, gli inquirenti stanno esaminando i presunti depistaggi attribuiti ad Arnaldo La Barbera, l’ex capo della Squadra mobile di Palermo, riguardo alla strage di via d’Amelio. Per anni, le dichiarazioni del falso pentito Vincenzo Scarantino hanno condizionato le indagini.
Un altro aspetto dell’indagine riguarda la possibile connessione tra la mafia e movimenti di eversione nera, esplorando la loro presunta partecipazione alle stragi degli anni ’90.

Dall’indagine sono emerse nuove incriminazioni, tra cui quelle dell’ex pm Gioacchino Natoli e del generale della Guardia di Finanza Stefano Screpanti. Natoli, insieme a Scarpinato e Guido Lo Forte, aveva istruito il processo contro Giulio Andreotti. Natoli e Screpanti sono accusati di favoreggiamento alla mafia e calunnia. Natoli avrebbe insabbiato, nel giugno 1992, una costola del fascicolo “Mafia-appalti”, derivante da un’inchiesta della Procura di Massa Carrara su presunte infiltrazioni mafiose nelle cave di marmo in Toscana.

(fonte: antimafiaduemila.com )