Nel 2019, la nave della ONG Open Arms è rimasta bloccata per quindici giorni al largo di Lampedusa senza poter accedere a un porto sicuro, nonostante a bordo ci fossero circa 150 migranti, tra cui diversi minori in condizioni di salute precarie. Per questa vicenda, Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, è stato accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco dei migranti. Dopo quasi due anni dall’inizio del processo, il tribunale ha dichiarato conclusa la fase istruttoria, terminando così la raccolta delle prove e delle testimonianze.
In particolare, per quanto riguarda le testimonianze, la pubblica accusa aveva richiesto che Joseph Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e Angela Merkel, ex cancelliera tedesca, testimoniassero al processo. Tuttavia, i giudici hanno rifiutato entrambe le deposizioni, ritenendole – come ha riportato Repubblica – “non rilevanti” e “non necessarie”. Inoltre, i giudici hanno negato anche l’audizione di tre ex vigilantes che sostenevano di avere informazioni su presunte collusioni tra l’equipaggio di Open Arms e gli scafisti. Le indagini condotte a Ragusa avevano infatti dimostrato che le affermazioni dei tre ex vigilantes erano infondate.
La requisitoria della pubblica accusa è attesa per il prossimo 14 settembre, data in cui verranno presentate le argomentazioni e le prove raccolte contro il leader della Lega. Mentre il 20 settembre saranno ascoltate le parti civili: le persone che si ritengono danneggiate dall’azione di Salvini.
Il prossimo 18 ottobre, invece, sarà il turno della difesa di Salvini. In questa occasione, gli avvocati del ministro avranno l’opportunità di presentare le loro argomentazioni a favore del proprio assistito, cercando di smontare le accuse mosse dalla pubblica accusa e dalle parti civili.
(fonte antimafiaduemila.com)