“Nell’amore di Cristo Livatino si è collocato, ‘come un bimbo svezzato in braccio a sua madre'”.
Lo dice il cardinale Marcello Semeraro durante l’omelia della beatificazione del giudice Rosario Livatino in corso ad Agrigento.
“C’è una parola di Rosario Livatino su cui stamane vorrei riflettere, davanti a voi; una parola che mi pare possa aiutarci a comprendere non soltanto la sua vita, ma pure la sua santità e il suo martirio. La traggo dalla sua conferenza del 7 aprile 1984 su ‘Il ruolo del giudice nella società che cambia’, dove si legge: ‘l’indipendenza del giudice è nella sua credibilità, che riesce a conquistare nel travaglio delle sue decisioni ed in ogni momento della sua attività'”.
“Troviamo qui la parola credibilità, che san Tommaso d’Aquino applica direttamente a Gesù, il quale è credibile perché non soltanto predicava, ma pure agiva in maniera coerente sicché quella del Signore era non una vita sdoppiata, ma sempre trasparente, limpida e, perciò, anche affidabile e amabile”, aggiunge.
“La credibilità è la condizione posta da Gesù per essere suoi amici. – conclude – È questa la credibilità che san Pietro riconosce come virtù gradita a Dio, il quale, come abbiamo ascoltato, accoglie chi lo teme e pratica la giustizia”