di Fra Arturo Milici – Dal 21 gennaio al 12 febbraio di quest’anno 2024 – proprio nell’ottavo centenario della stimmatizzazione di Francesco d’Assisi, avvenuta sul monte della Verna (in Toscana) nel settembre del 1224 – la nostra terra di Sicilia ha avuto il dono e il privilegio di essere visitata dalla reliquia del sangue del Poverello, proveniente dalla stimmata del suo costato. L’iniziativa, promossa dai Frati Minori di Sicilia in collaborazione col Santuario Francescano della Verna, ha coinvolto molte comunità religiose, ecclesiali e cittadine dell’Isola.
Dopo il solenne arrivo a Messina dalle rive di Calabria, la sera del 21 gennaio, la reliquia del Santo ha toccato i vari luoghi di Sicilia in cui sono presenti i Frati Minori e le Sorelle Clarisse: Messina, Milazzo, Barcellona, Acireale, Biancavilla, Catania, Chiaramonte Gulfi, Caltagirone, Enna, Caltanissetta, Alcamo, Erice, Palermo, Bagheria, Castelbuono, Favara, Siracusa, Ispica. Ogni volta, folle di fedeli commossi si sono riversate in chiesa per pregare accanto al sangue di frate Francesco, per consegnargli con fiducia dolori, ansie, attese, speranze.
Nel suo peregrinare, la reliquia ha sostato in modo privilegiato presso i luoghi di “periferia”, serviti dai nostri frati: i carceri di Barcellona e di Agrigento, il “Pagliarelli” di Palermo, gli ospedali di Biancavilla, Caltagirone, Enna e Siracusa. Un’umanità sofferente e spesso abbandonata a sé stessa, che nel contatto spirituale con lo Stimmatizzato ha trovato comprensione, accoglienza, consolazione fraterna, apertura alla fede e alla speranza.
L’ultima tappa, non a caso, è stata l’isola di Lampedusa, da dove infine la reliquia ha fatto ritorno alla Verna. Hanno concluso la peregrinatio la comunità dei residenti convenuti in chiesa e quella degli immigrati stipati nell’“hot-spot”. Il silenzio del cimitero di fronte al mare, porta dell’Europa oppure porto di morte, si è incontrato col silenzio del sangue di Francesco stimmatizzato.
Ferite di ieri, che sulle tante o troppe ferite di oggi gettano un domani. Un domani di Luce.