• 22 Novembre 2024 0:44

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Partinico, Borgo Parrini: il comune sfratta il bene confiscato alle mafie

Borgo Parrini di Partinico, vicino Palermo, è da poco tornato a vivere grazie al recupero di una comunità di artisti che lo ha ridipinto di colori e fantasia. Nel 2022 ha accolto 5 mila turisti, ed è già considerato una tappa obbligata.
Qui la giunta di centrodestra vuole togliere il comodato d’uso alla coop “No Emarginazione”(NoE) di un bene confiscato alla mafia: 5 ettari di terreni, in parte agricoli, che confinano con il borgo. Il pretesto sono alcuni eventi con musica organizzati dalla coop, che secondo il Comune costituirebbero gravi violazioni sufficienti alla revoca. Secondo la coop NoE si tratterebbe di una “delibera politica” con altre finalità.
Il bene, tolto alla mafia, è stato assegnato alla coop NoE nel 1988. Prima non c’era nulla, i cittadini hanno acquistato trattore e piante. Amarene, agrumi, piante tropicali fino alle querce, orniello e mirto. La produzione di carciofo e la poca orticoltura ha reso poco nulla. La coop non brilla negli affari. Riferiscono di aver perso 178 mila euro nel 2017 per un progetto con Invitalia e non hanno nemmeno partecipato alla richiesta fondi del Pnrr per problemi burocratici. Per diversificare le loro attività, a maggio hanno presentato un progetto per realizzare spettacoli, accoglienza scout e un campo giochi. Tuttavia, sembra che la giunta comunale voglia dare lo sfratto per creare attività più remunerative.
A far gola sarebbe dunque un’area verde funzionale all’ingresso del bene, che potrebbe diventare un comodo parcheggio alle porte del borgo. La coop NoE è un presidio slowfood, con produzioni bio, impegnata anche con giovani e disabili. Inoltre, NoE in collaborazione con l’istituto comprensivo Dolci, l’azienda agricola Impastato e la coop Educamondo, fa parte del progetto “Food Forest – la buona terra”, che promuove la produzione agricola sostenibile e l’aiuto ai giovani con disturbi dello spettro autistico, nella loro crescita professionale ed inserimento nel mondo del lavoro.
La delibera revocata è formalmente dovuta agli eventi organizzati a settembre; la coop si dichiara disposta a pagare eventuali multe per sanare illeciti amministrativi ma si oppone alla revoca dell’assegnazione del bene.