Un progetto fotografico di 144 pagine, pubblicato prima su National Geographic Olanda e sulla rivista tedesca Mare, poi esposto in versione ridotta in alcune città italiane e all’estero a partire dal 2020. In forma completa l’opera esordisce soltanto lo scorso novembre all’istituto Italiano di cultura a Montreal. Il libro ricostruisce fotograficamente i luoghi dei confinati omosessuali, le schede biografiche, i documenti riguardanti l’arresto, le umilianti visite mediche e le richieste di grazia al Duce, per evitare che vicende come questa si ripetano. Il progetto di Luana Rigolli è vincitore del “Premio Max Spreafico” nel Circuito OFF del Festival Fotografia Europea 2023, è itinerante dal 2020 e ha toccato diverse città in Italia e all’estero.
Gli “Arrusi”, la storia di 45 omosessuali siciliani perseguitati dal fascismo
Luana Rigolli è nata Piacenza nel 1983 ed è laureata in Ingegneria Civile. Dopo aver studiato fotogiornalismo alla Fondazione Studio Marangoni con il collettivo Terraprojectattualmente, si è trasferita a Roma dove vive e lavora come fotografa. La sua ricerca si muove prestando attenzione all’analisi storica e all’interazione uomo-paesaggio. È socio fondatore del “Dieci x Dieci Contemporary Photography Festival” che si tiene dal 2015 a Gonzaga. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, Il Post, T Magazine del New York Times. La fotografia è, indubbiamente, per Luana Rigolli il mezzo immediato, e quanto mai efficace, per arrivare a più persone.