• 22 Novembre 2024 7:45

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Martedì 20 giugno 2023, alle ore 18.30, sarà celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dall’ONU; ci si ritroverà nella Chiesa di Sant’Elia (Via S. Elia, 45 – Messina), Centro diocesano per la pastorale delle migrazioni, per pregare e riflettere sul fenomeno delle migrazioni forzate e sul dramma di tante persone costrette a scappare in cerca di protezione.

La Giornata Mondiale del Rifugiato si celebra il 20 giugno di ogni anno per commemorare l’approvazione, nel 1951, della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati (Convention Relating to the Status of Refugees) da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per ribadire con forza e determinazione che ogni persona che fugge da guerra, persecuzioni, violenza o a motivo del cambiamento climatico, ha diritto alla protezione; perché ogni uomo e donna possa fare la propria parte per abbattere il muro dell’indifferenza e lavorare insieme per la costruzione di comunità accoglienti, dove il migrante forzato non venga percepito come un pericolo ma come una persona in cerca di umanità.

La Giornata di quest’anno verrà realizzata con il contributo dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, del Centro Islamico di Messina, della Commissione sinodale per la Diaconia (Chiesa Evangelica Valdese) e della Comunità ortodossa di Messina del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.

L’incontro si aprirà con un momento di preghiera ecumenica ed interreligiosa, per ricordare quanti nel mondo si sono messi in cammino alla ricerca di protezione e, purtroppo, i tanti che hanno perso la vita affrontando le diverse rotte migratorie. Subito si ascolterà la voce di migranti che hanno vissuto e vivono sulla loro pelle il dramma delle migrazioni forzate; quindi, nel decennale della visita di Papa Francesco a Lampedusa (8 luglio 2013), il ricordo di chi quel giorno, da giornalista, era presente sull’Isola più grande delle Pelagie.

L’animazione, con intermezzi musicali, sarà curata dal Coro multietnico dell’Ufficio diocesano Migrantes.