• 22 Novembre 2024 3:03

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

La mala gestione dei beni confiscati alla mafia

Sono 44379 i beni immobili confiscati alle organizzazioni mafiose in Italia, di cui 19467 già formalmente destinati all’ utilizzo istituzionale e sociale. Alcuni miliardi di euro di capitali finanziari sono stati confiscati alle mafie negli ultimi anni.
Questo grazie alla legge che porta il nome di Pio La Torre, ammazzato dalla mafia perché aveva capito che per sconfiggere i grandi mafiosi non basta metterli in galera ma bisogna togliergli la roba: terre, case, macchine, aziende… e soldi!
Questa legge, insieme con la 109/96 sul riuso sociale dei beni confiscati, conquistata con oltre un milione di firme di cittadine e cittadini, viene attaccata e sabotata in continuazione.
 Da chi? Dai mafiosi che tentano di impedire qualsiasi intervento di confisca, che vorrebbero riaccaparrarsi i beni magari con qualche prestanome. Dallo Stato che lascia marcire i beni confiscati, lasciandoli all’abbandono o nelle mani dei mafiosi. Eppure sono tutti miliardi dello Stato, un patrimonio senza pari, con cui si potrebbero fare servizi, uffici pubblici, attività sociali, posti di lavoro. Perché non usare i miliardi confiscati ai mafiosi, per finanziare il lavoro per i giovani?
Da anni i Siciliani combattono per questa semplice idea: i soldi dei mafiosi ai giovani, i soldi dei mafio
si a chi lavora!