Ieri, venerdì 31 marzo, alle porte della Settimana Santa, la segreteria particolare dell’Arcivescovo, il moderatore, i direttori e il personale laico della Curia Arcivescovile con il Vescovo Ausiliare si sono raccolti attorno all’Arcivescovo per celebrare la “Pasqua della Curia” nella cappella Mons. Paino, all’interno della struttura della caritas diocesana.
All’inizio dell’Eucaristia Mons. Cesare Di Pietro si è rivolto all’Arcivescovo, esprimendo sentimenti di affetto e collaborazione da parte degli organismi curiali.
Nell’omelia, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla ha voluto rileggere i testi della Parola di Dio alla luce della consapevolezza di essere tutti destinatari di una chiamata che non può non declinarsi in stile di servizio. Con tono confidenziale, ha ribadito che il servizio mette in guardia dall’autoritarismo che infrange la comunione e sollecita l’autorevolezza tipica di chi scommette la propria vita con testimonianza profetica. Ha quindi evidenziato la gioia del ritrovarsi insieme e del farlo nel celebrare l’Eucaristia, da cui deve partire l’impegno costante del coltivare una spiritualità frutto dell’incontro con Dio e scaturire la fraternità espressa nelle relazioni interpersonali. Solo così il “lavoro” quotidiano della Curia diventa annuncio, evangelizzazione.
Nel concludere la sua omelia, con tono familiare il presule ha tratteggiato il profilo del servizio a cui la Curia è chiamata. Nel coltivare sempre più la gioia dell’incontrarsi, sapersi consumare per amore degli altri, avere la capacità di guardarsi con occhi limpidi, costruire relazioni fondate sulla fiducia, porre gesti che esprimano il “pronto soccorso” – ovvero la sollecitudine nel proiettarsi verso l’altro – della carità. Ha quindi compendiato il suo augurio in quattro affermazioni lapidarie ed incisive: lo stare insieme nel servire sia sempre “senza se, senza ma, a tempo pieno e senza cultura di lucro”.