Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Feria propria del 24 dicembre – messa del mattino
Letture: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88<; Lc 1,67-79
Riflessione biblica
“Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo”. Ripieno di Spirito Santo, Zaccaria si fa voce di tutti i profeti ed eleva il suo canto di lode alla misericordia di Dio. La sua azione salvifica ha tre momenti importanti: il presente della salvezza (Lc 1,68-69), la memoria delle promesse ai padri ed Abramo (Lc 1,70-75), il futuro della realizzazione in Gesù (Lc 1,76-79). La salvezza è presente in Gesù, il discendente di David: “È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani, a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone” (Tit 2,11-14). Egli porta a compimento la promessa “ai nostri padri”: “Tu, nostro Dio, sei buono e veritiero, sei paziente e tutto governi secondo misericordia” (Sap 15,1) e in particolare ad Abramo, nostro padre nella fede (Rom 4,17-18), a cui fu promesso: “Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce” (Gen 22,18). E la discendenza di Abramo è Gesù (Gal 3.16): “in Cristo Gesù la benedizione di Abramo divenne realtà per le genti e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito” (Gal 3,14). Ed è nello Spirito di Gesù, che siamo resi liberi dal male e capaci di “servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni”. Gesù è il “sole che sorge dall’alto” e porta la salvezza al “popolo che abitava nelle tenebre, che vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta” (Mt 4,16). Gesù è la luce che rischiara le tenebre: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
Lettura esistenziale
“Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto” (Lc 1, 78). Il lungo silenzio di Zaccaria lo ha costretto a fermarsi, a riflettere sulla propria fede, a meditare sulle opere di Dio, che spesso agisce in modo diverso da come ci saremmo aspettati. Ora che apre la bocca, colmo di Spirito Santo, lo fa per lodare Dio e annunciare profeticamente la venuta di un “Sole che sorge dall’alto”. Nulla è più importante del sole per noi sulla terra; senza il calore e il tepore del sole, la terra sarebbe come una palla di roccia senza vita, ricoperta solo di ghiaccio. Il sole riscalda i nostri mari ed oceani; genera l’alternarsi delle stagioni; dona energia alle piante in crescita che forniscono cibo e ossigeno alla vita sulla terra. Ma per quanto efficace, potente e necessario possa essere il sole naturale, c’è un altro Sole che è più potente e necessario di esso: Gesù: il sole della nostra vita. È Lui il sole apparso all’orizzonte dell’umanità per illuminare l’esistenza personale di ognuno di noi e per guidarci tutti insieme verso la meta del nostro pellegrinaggio, verso la terra della libertà e della pace, in cui vivremo per sempre in piena comunione con Dio e tra di noi. Nelle tribolazioni, nelle delusioni, nelle amarezze, nei fallimenti, nelle difficoltà della vita, non dobbiamo mai distogliere il nostro sguardo dal Sole, che è Cristo Gesù Signore nostro. Gli ostacoli che incontriamo nella vita, ci sono non per abbatterci, ma per essere superati con la preghiera e la fiducia in Dio. Ogni giorno deve segnare un inizio di vita nuova, fino al giorno in cui inizierà la vita eterna e definitiva.