• 22 Novembre 2024 18:04

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della III settimana di Avvento

Riflessione biblica

“Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui” (Lc 7,24-30). L’affermazione è forte è richiede una riflessione sapienziale attenta. Nessuno dubita che Giovanni Battista sia stato il più grande nella storia della salvezza: più grande di Mosè, che annunciò: “Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto” (Dt 18,15); battesimo-di-Gesu-300x210 Un inviato specialeGiovanni Battista lo indicò già presente nel mondo e svelò il mistero divino di Gesù: “Giovanni testi-moniò dicendo: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,32-34). Più grande di Elia, il profeta di fuoco, che richiamò alla fede il popolo di Dio; Giovanni è il messaggero di Dio che prepara la via di Gesù, Salvatore del mondo, e proclama che in Gesù è arrivato il Regno di Dio. Ma “il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di lui”. Giovanni lo sa: Gesù si è fatto piccolo per la nostra salvezza, per questo egli proclama : “Lui deve crescere, io diminuire” (Gv 3,30). Grande Giovanni Battista: nella sua umiltà è modello da seguire per orientarci a Gesù. Egli ci insegna tre cose importanti in vista dell’accoglienza del Regno di Dio. Farci piccoli: “Gesù disse: in verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso” (Lc 18,16-17). Accogliere Gesù, parola vivente di Dio: “Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rom 10,8-9). E, infine, la Parola ci renda “terreno buono” per produrre “il frutto dello Spirito”: amore, che è gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

Lettura esistenziale

battista1-136x300 Un inviato speciale“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via” (Mt 7, 27). L’Avvento è tempo di attesa, di speranza e di preparazione alla visita del Signore. A questo impegno ci invitano anche la figura e la predicazione di Giovanni Battista. Giovanni si è ritirato nel deserto per vivere una vita molto austera e per invitare, anche con la sua vita, la gente alla conversione. Chi è dunque quest’uomo, chi è Giovanni Battista? La sua risposta è di una umiltà sorprendente. Non è il Messia, non è la luce. Non è Elia tornato sulla terra, né il grande profeta atteso. È il precursore, semplice testimone, totalmente subordinato a Colui che annuncia, una voce nel deserto. Anche oggi, nel deserto di questo mondo, di grande assenza di Dio, abbiamo bisogno di voci che semplicemente ci annunciano: “Dio c’è, Dio esisto: io l’ho incontrato”. Giovanni è una voce nel deserto ed è un testimone della luce; e questo ci tocca nel cuore, perché in questo mondo con tante tenebre, tante oscurità, tutti siamo chiamati ad essere testimoni della luce, ma possiamo esserlo solo se abbiamo la luce dentro di noi. Nella Chiesa, nella Parola di Dio, nella celebrazione dei Sacramenti, nel Sacramento della Confessione, con il perdono che riceviamo, nella celebrazione della Santa Eucaristia dove il Signore ci comunica Se stesso, facciamo esperienza della luce e riceviamo questa missione: essere oggi testimoni della luce.