• 14 Novembre 2024 5:52

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

La logica di Dio: gli ultimi saranno primi e i primi ultimi

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XX settimana del Tempo Ordinario

Lettura Ez 34,1-11; Sal 22); Mt 20,1-16

Riflessione biblica

 “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi” (Mt 20,1-16). Com’è difficile accettare la logica del Vangelo:gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi” (Mt 20,16) ed agire secondo la logica della gratuità e del dono. vite-300x169 La logica di Dio: gli ultimi saranno primi e i primi ultimiTutti siamo chiamati ad instaurare il Regno di Dio, ma non con le “leggi sindacali” dell’equa retribuzione e della giustizia sociale, ma secondo la legge della gratuità misericordiosa di Dio: Per grazia siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato per-ché in esse camminassimo” (Ef 2,8-10).. Essere invitati a “lavorare nella vigna del Signore” è dono di benevolenza di Dio, che “ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità” (Ef 1,4). Non possiamo concepire la vita spirituale in “chiave di giustizia commerciale”: ho pregato tanto, merito di più; ho fatto tanti sacrifici, merito di più. Non è questa la logica del Regno di Dio: la logica dell’amore, che non fa calcoli, ama perché ha deciso di amare; meglio, di rispondere all’amore di Dio: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10). frati-minori-300x150-1-300x128 La logica di Dio: gli ultimi saranno primi e i primi ultimiA maggior ragione lo è anche “la retribuzione” alla fine dei tempi: la vita eterna è dono che Dio ci concede nella sua misericordia, perché la salvezza “non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia” (Rom 9,16). Non è importante aver lavorato molto o poco, ma è decisivo accettare l’invito a lavorare per edificare il Regno di Dio: siamo suoi collaboratori, ma è Dio che opera in noi e fa prosperare la sua vigna. Solo in questa prospettiva possiamo comprendere che “la paga” che riceveremo non dipende dal lavoro che abbiamo svolto, non dipende dalle nostre opere buone, ma dalla sua bontà infinita e dalla fedeltà amorosa con cui collaboriamo con Dio. La retribuzione è unica e indivisibile: la nostra comunione con Gesù per stabilire il Regno di Dio. Non accuseremo Dio di ingiustizia: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo” (Mt 20,12). Anzi saremo contenti che tutti possono essere salvi e partecipi con noi del premio della vita eterna. Dio non è ingiusto, ma ci insegna che la misericordia prevale sulla giustizia (Gc 2,13). 

Lettura esistenziale

vigna-300x164 La logica di Dio: gli ultimi saranno primi e i primi ultimi“Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna” (Mt 20, 1). Nella parabola del Vangelo di oggi Gesù paragona il regno dei cieli a un padrone che più volte al giorno esce per cercare operai da invitare a lavorare nella sua vigna. Alla fine della giornata poi, quando è il momento della paga, consegna un denaro ciascuno. Il Vangelo specifica che comincia a dare la paga agli ultimi operai. Questo crea delle aspettative negli operai della prima ora che osservano e si attendono di ricevere di più, quando sarà il loro turno, perché hanno lavorato di più. Alla fine, però, mormorano perché le loro aspettative non si realizzano. Con il racconto di questa parabola, Gesù ci fa capire che il padrone della vigna, che rappresenta Dio, nel suo agire non è mosso dalla logica dell’interesse, ma unicamente da quella dell’amore. Egli ci fa sentire utili, anche se abbiamo cominciato tardi a lavorare nel e per il suo regno. vigna La logica di Dio: gli ultimi saranno primi e i primi ultimiTratta con dignità e con grande generosità coloro che dopo essere rimasti a lungo inoperosi, finalmente cominciano a dare la propria disponibilità a Dio. Dio benedice sempre la buona volontà di ricominciare, anche se ci trovassimo sul letto di morte. Come successe al buon ladrone, che ottenne la grazia di entrare in Paradiso “oggi stesso” e di passare dalla croce alla gloria per il semplice fatto di avere riconosciuto Cristo come Signore e Salvatore.

Francesco d’Assisi, già stimmatizzato e quasi prossimo alla sua partenza per il Cielo esortava se stesso e i suoi Frati ad “incominciare subito, perché – diceva – finora abbiamo fatto poco o nulla”. Se questo lo disse lui, e sappiamo che santo fosse, non dovremmo dirlo con più ragione noi? Vogliamo cominciare subito a seguire il Signore? Gli inizi sono sempre segnati da entusiasmo, ecco perché dobbiamo ricominciare ogni giorno a seguire Cristo, come fosse il primo giorno.