• 22 Novembre 2024 9:24

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Stamattina, nella Basilica Cattedrale, ha avuto luogo il Solenne Pontificale in onore della Madonna della Lettera, patrona principale della Città e dell’Arcidiocesi la di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, presieduto da Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo  emerito di Siracusa.
Hanno concelebrato l’Eucaristia  l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, il Vescovo Ausiliare Mons. Cesare Di Pietro, Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo emerito di Reggio Calabria-Bova, Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti e numerosi presbiteri diocesani e religiosi appartenenti ai vari ordini e congregazioni presenti in diocesi. Presenti anche tanti  diaconi e alla presenza e numerosissimi fedeli laici.
Tra le autorità presenti: il Prefetto di Messina dott.ssa Cosima Di Stani, il Questore di Messina dott.ssa Gabriella Ioppolo, il Commissario straordinario del Comune di Messina dott. Leonardo Santoro e numerose autorità civili e militari.
Mons. Pappalardo, con semplicità e profondità di cuore, si è soffermato sulla figura di Maria come dono di maternità fatto da Gesù Cristo a tutti noi. Alle nozze di Cana è proprio Lei a far presente al Figlio la richiesta in favore degli uomini; Maria, anche in quell’occasione, intercede per le necessità umane. Si tratta di una madre – aggiunge Mons. Pappalardo – sempre sensibile, che vigila sulla vita spirituale dei suoi figli.
Il dialogo tra la Madre e Gesù, alle nozze di Cana, è pieno di umanità e naturalezza. Maria, dicendo ai discepoli «qualsiasi cosa vi dica fatela», invita loro e oggi anche noi ad affidarci a Lui, nonostante tutto e il vino buono delle nozze, che viene consumato dopo questo abbandono filiale a Gesù, è il sangue della Nuova Alleanza che purifica e rende partecipi del Suo sacrificio.
Oggi, in occasione della Solennità della Madonna della Lettera, la Città di Messina e tutta l’Arcidiocesi – ha continuato il Vescovo – ricorda questo legame forte con Maria, Veloce Ascoltatrice e perpetua Protettrice dei suoi figli che ancora Le rivolgono il grido “Oh della Lettera, Madre e Regina, salva Messina, salva Messina”.