• 19 Settembre 2024 18:35

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Giovanni Bosco

Letture: 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13; Sal 3; Mc 5,1-20

Riflessione biblica

“Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!” (Mc 5,1-20). Sembra che Marco ci abbia preso gusto a raccontarci quest’episodio. Un racconto pieno di colore: crudo nel descrivere questo povero uomo preda del demonio, autolesionista fino a farsi del male, emarginato dalla sua gente per non fare del male agli altri, umoristico nel descrivere il branco di porci che si precipita nel lago per non essere posseduti dal demonio. Potente è la forza del male: è legione indomabile e devastatrice dello spirito del maligno. Ma al centro ci sta “Gesù, il Figlio dell’Altissimo”, venuto per salvare l’uomo e ridonargli la dignità di figlio di Dio. È messa in risalto la sua azione di grazia, risanatrice e liberatrice contro lo strapotere di Satana: “È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,11-13). mano-300x200 Che vuoi da me?In verità l’uomo ha bisogno di essere liberato dalla “legione” dei suoi desideri impuri: “impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza” (Mc 7,21-22). La potenza del male è grande, ma Gesù ci libera e ci dona forza per respingere il male nelle sue diverse forme: “Voi non siete più sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Così, se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Anzi, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rom 8,9.13). “E, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” (2Cor 3,17), “la spada dello Spirito, la parola di Dio” (Ef 6,17) illumina il cammino, l’amore verso se stessi domina l’egoismo autolesionista; ci apre agli altri e ci fa intessere rapporti vicendevoli di condivisione: “La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità” (1Cor 13,4-6); ci mette in comunione con Dio, “per amarlo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Mc 12,30).

Lettura esistenziale

gesu-2-300x175 Che vuoi da me?“Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te” (Mc 5, 19). Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16), afferma per la prima e unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente.

Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. Di essa, tutti abbiamo bisogno. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. È l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. È la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.

È dovere di ogni cristiano che, raggiunto dalla misericordia di Dio, la irradi a sua volta intorno a sé facendosi strumento di essa.