• 22 Novembre 2024 12:59

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Scuola: nessun rinvio, fonti di governo confermano rientro in presenza

di Salvatore Di Bartolo – Dopo la pausa per le festività natalizie si avvicina il rientro in classe per gli studenti italiani. E ciò, nonostante i dati sui contagi siano in costante crescita con un picco atteso proprio nel periodo di ripresa delle attività didattiche. Da più parti, tuttavia, si sta cercando ancora di differire la ripartenza della scuola, soprattutto tra i governatori di regione. Tra i più agguerriti in questo il senso vi è il Presidente della Regione Campania  Vincenzo De Luca che, nella giornata di ieri, ha proposto uno slittamento delle attività didattiche di 20/30 giorni, il tempo necessario affinché si possa registrare un significativo calo dei contagi. Ad appoggiare la sua richiesta anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che definisce quella di De Luca una “proposta ragionevole”. Anche Alberto Cirio, governatore del Piemonte, preferisce restare cauto: “Aspettiamo il Consiglio dei ministri del 5 gennaio”.

Nella giornata di ieri, poi, il presidente Massimiliano Fedriga ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria per approfondire il tema, molto controverso, della riapertura della scuola. I dati sui contagi dei più giovani sembrano spaventare non poco i governatori, e le previsioni in tal senso non risultano affatto rassicuranti. Come infatti rileva il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, “se decidiamo di tenere aperte le scuole, bisognerà chiudere qualcos’altro”. Ed anche il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ieri è parso alquanto cauto, parlando di slittamento di una settimana della ripresa delle attività didattiche con allungamento delle lezioni a giugno.

Nonostante le perplessità mostrate da medici e governatori, tuttavia, il governo non sembra voler prendere in considerazione l’ipotesi di uno slittamento dell’inizio delle lezioni, nè tantomeno il ricorso alla tanto temuta Dad. Il lungo braccio di ferro sulla scuola tra Regioni ed amministrazione centrale sembra ancora in corso, ma, almeno a giudicare dagli aggiornamenti delle ultime ore forniti da fonti governative, e salvo clamorose sorprese, il prossimo 10 gennaio le lezioni riprenderanno regolarmente in presenza.