di Salvatore Di Bartolo – Almeno per una volta l’Italia potrebbe lasciarsi alle spalle il ruolo di cenerentola d’Europa ed ergersi a Paese trascinatore dell’economia del vecchio continente. Il nostro Paese è stato infatti promosso dall’Ocse con una revisione al rialzo della crescita del Pil: +6,3%, più di tutti nell’Eurozona e più in alto persino degli Stati Uniti. Un rimbalzo economico oltre le più rosee aspettative, nonostante il crollo dovuto ai vari lockdown e le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria.
Secondo il dossier Ocse, l’Italia nel 2021 vedrà dunque un rimbalzo del +6,3% del Pil, a seguire, poi, una ripresa in progressiva diminuzione nel 2022 e nel 2023 rispettivamente del +4,6% e del +2,6%. Un quadro più roseo rispetto alle previsioni di crescita degli Stati Uniti, come detto, che dovrebbero fare registrare un +5,6% e di tutti i Paesi dell’Eurozona che si attestano su una media del +5,2% quest’anno, +4,3% nel 2022 e +2,5% nel 2023. Segnali incoraggianti per l’Italia che nonostante il tonfo del -9% del Pil registrato nell’anno della pandemia, adesso può davvero ambire a recuperare il gap che la separa dagli altri grandi d’Europa, Francia e Germania in testa.
Ovviamente tutto dipenderà, come tende a sottolineare lo stesso dossier Ocse, dall’attuazione del Pnrr e delle riforme strutturali di accompagnamento al Piano miranti a perseguire gli obiettivi “cruciali” per l’Italia: dalla semplificazione della giustizia al taglio del cuneo fiscale, alla digitalizzazione e semplificazione nella Pubblica amministrazione. Un progetto senza dubbi ambizioso quello previsto dal Pnrr, la cui corretta implementazione potrebbe fare del nostro Paese la nuova locomotiva d’Europa.