• 22 Novembre 2024 19:04

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

I domenica di Avvento

I Lettura Ger 33,14-16; Salmo (Sal 24) II Lettura 1Ts 3,12-4,2: Vangelo Lc 21,25-28.34-36

Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi.

Oggi celebriamo la prima domenica di Avvento che nel cammino di fede della Chiesa, è l’inizio dell’anno liturgico. In ogni tempo, di domenica in domenica, noi celebriamo sempre la Pasqua del Signore, cioè Cristo morto e risorto, Signore della storia, Redentore degli uomini, presente perennemente nella sua Chiesa. In Avvento questo mistero Pasquale lo celebriamo attraverso un’angolatura particolare: il Cristo Signore che viene, Lui è il veniente sempre, colui che è venuto, che viene e che verrà. avvento-300x168 È venuto, viene, verràL’Avvento ci presenta la prospettiva della venuta del Signore guardando contemporaneamente al passato, al presente e al futuro. Al passato, celebrando un evento già avvenuto , la sua discesa nella storia, attraverso l’incarnazione, la passione e la risurrezione; il suo essere Figlio di Dio, nell’umile condizione della natura umana. Al futuro, preparando e in qualche modo anticipando un evento che avverrà, la sua venuta alla fine dei tempi, come Re dell’universo, Signore e giudice della storia, nello splendore della sua gloria, per presentare a Dio Padre tutta l’umanità riconciliata, come offerta a Lui gradita. Ma poiché sempre viene, Egli è presente in mezzo a noi, in questo tempo della Chiesa, tempo intermedio tra la prima e la seconda venuta, evento che avviene nell’oggi che viviamo per essere celebrato, adorato, annunziato, testimoniato e riconosciuto nei segni sacramentali della Parola, dell’Eucaristia e dei poveri. Ci viene chiesta ancora una volta la conversione del cuore mediante la quale ci apriamo sempre più all’azione dello Spirito Santo che realizza la continua manifestazione della sua venuta in molteplici modi. Le prime domeniche di avvento soffermano il loro sguardo al Cristo che verrà, parlandoci del ritorno del Signore. Le ultime domeniche, man mano che cronologicamente ci si avvicina al Natale, ci preparano al mistero dell’incarnazione. Saremo accompagnati durante queste quattro settimane da tre personaggi biblici: il profeta Isaia, che con circa 8 secoli di anticipo ha previsto sia la nascita che la morte del messia; Giovanni Battista, chiamato a predisporre il cuore di Israele ad accogliere il Cristo atteso; maria-300x287 È venuto, viene, verràla Vergine Maria che con la sua libera e gioiosa adesione alla proposta di Dio, ha permesso al Verbo onnipotente di farsi bambino. Adesso ascoltiamo il Vangelo di questa prima domenica dell’anno C.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Chi ama non ha paura, chi ha paura non ama. Il ritorno del Signore farà nuove tutte le cose. Il cielo sarà sconvolto perché ci saranno cieli nuovi e terra nuova. Saremo giudicati in base a quanto abbiamo saputo amare. Quindi se una reale paura bisogna averla, è la tragedia di non amare nessuno, concentrati completamente su noi stessi. A prescindere da quale mestiere si svolga nella società e quale vocazione e missione si eserciti nella chiesa, chi vive nell’amore e nel servizio al prossimo, anche tra incomprensioni e difficoltà, non ha nulla da temere, anzi desidera e prega che il Signore venga: Marana tha, vieni Signore Gesù!

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Alzare il capo, sollevare l’animo, riprendere il cammino, alzarsi dopo essere caduti, risorgere anche con la morte nel cuore… Cristo viene a liberarci e a sollevarci con la sua Parola che è verità, e la verità ci farà liberi.

preghiera-300x200 È venuto, viene, verràState attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Gli atteggiamenti umani e spirituali che l’inizio di questo Avvento chiede a noi credenti sono l’attenzione ai segni anche piccoli della sua presenza; la sobrietà nel cibo, nelle bevande e in tutto ciò che ci distrae e ci fa perdere tempo inutilmente; la vigilanza nel custodire se stessi; cercare di regolare il rapporto tra lavoro e riposo, per dare più spazio alla preghiera e alla carità, alle relazioni belle e nutrienti, luoghi privilegiati che ci permettono di comparire davanti al Figlio dell’uomo. Iniziamo così un mese impegnativo sul versante della vigilanza orante e della carità gioiosa, nella continua attesa della sua venuta. Una santa e serena domenica a tutti e buon inizio del cammino di Avvento.