Il “femminicidio è un problema sociale, perché quello che abbiamo visto in questi mesi sono uomini, compagni, mariti che tante volte si sono rivalsi anche sui bambini, sui figli. Perché è un modo per dire che le donne sono di loro proprietà. Ecco perché l’urgenza di procedere con norme nuove, da portare avanti anche in sinergia con le altre amministrazioni interessate”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso dell’evento di questa mattina, organizzato presso il teatro Massimo Bellini di Catania, che anticipa la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del prossimo 25 novembre. Occasione durante la quale sono stati presentati la campagna nazionale permanente 2021 della Polizia di Stato “Questo non è amore” e una brochure realizzata dalla Polizia di Stato per sensibilizzare le vittime di violenza, nella convinzione che la lettura delle storie raccontate, tutte vere, rappresenti uno stimolo a chiedere aiuto e a denunciare.
“È necessario”, per la titolare del Viminale, “proseguire nell’attività di prevenzione svolta dalle nostre Forze di polizia ed agire con norme più incisive”. Secondo Lamorgese, “bisogna prevedere strumenti più efficaci contro la violenza domestica e le aggressioni che ci consentano un intervento più tempestivo”.
Il ministro ha ricordato alcune iniziative della Polizia di Stato. Tra queste, l’implementazione dell’app YouPol, avvenuta lo scorso anno in piena pandemia. “Le vittime non devono sentirsi sole”, il monito del capo della Polizia, Lamberto Giannini, secondo cui è fondamentale un’adeguata formazione professionale per gli uomini e le donne delle Forze di polizia per affinare le loro capacità di ascolto. “Le persone che vengono a raccontare le proprie esperienze devono sentirsi al sicuro”, ha spiegato Giannini: “Dobbiamo impegnarci affinché la denuncia sia un fatto normale”.