• 16 Settembre 2024 21:26

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74a Settimana Liturgica Nazionale. Prospettive e attualità dell’ars celebrandi

La 74ª  Settimana liturgica nazionale appena conclusasi a Modena, promossa dal Centro azione liturgica e ospitata dall’arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha avuto per titolo “Popolo di Dio e Ars celebrandi. Nella liturgia la vera preghiera del popolo di Dio”.

Le Settimane liturgiche sono nate a Parma, nel 1949, e sono promosse dal Centro di azione liturgica (Cal) costituitosi nel 1947. Un organismo che opera in collegamento con la Santa Sede e divenuto associazione pubblica nell’ordinamento della Chiesa dal 1988. L’appuntamento, che quest’anno si realizza in vista del Giubileo 2025, ha visto  la presenza di relatori come mons. Giammarco Busca, vescovo di Mantova e presidente della Commissione episcopale per la liturgia della Cei; padre Ermes Ronchi, biblista e scrittore; mons. Vittorio Viola, segretario del dicastero per il culto divino; mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione. 

“La Settimana liturgica – ha spiegato mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei, durante la presentazione dell’edizione di quest’anno– evento sempre atteso e apprezzato per la qualità della proposta e dei relatori, quest’anno si vive nell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, dentro e attorno alla cattedrale medievale e alla chiesa abbaziale, due gioielli dell’arte cristiana medievale e due luoghi celebrativi di particolare bellezza”. “I luoghi – ha aggiunto – non costituiscono solo la cornice delle liturgie, ma ne sono parte integrante: l’architettura e l’arte dell’edificio sacro traduce la cultura di un popolo, i suoi ideali, le forme del credere e le rappresentazioni della realtà”. “Sarà quindi una Settimana che ci aiuterà a riscoprire la gioia di celebrare il Signore dentro la storia, la nostra storia, che ha tanto bisogno di invocarlo, come Dio della pace, della concordia e della giustizia”, ha concluso l’arcivescovo.

“La parola liturgia – ha ricordato il  Carlo Cantini, diacono e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano – è composta da due termini greci che significano rispettivamente ‘popolo’ e ‘azione’. La liturgia è azione di salvezza che Dio compie per il suo popolo e azione del popolo, che a sua volta risponde all’incontro di grazia col suo Signore”. “Sulla scia del Concilio – ha osservato – sono stati diversi i documenti del Magistero e le iniziative di formazione volte a questo: promuovere nel popolo di Dio una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa. Così la 74ª Settimana liturgica nazionale si iscrive in questo filone formativo, con azioni liturgiche, relazioni interessanti e momenti culturali’”.

La tre giorni “non è un convegno per specialisti ma un evento popolare” ha ricordato  mons. Claudio Maniago, presidente del Centro di azione liturgica e arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Riferendosi al celebrare, il presule durante la conferenza stampa ha sottolineato che “ogni battezzato ha il diritto e dovere di partecipare a quest’azione comune”. Dal Concilio Vaticano II – ha spiegato – “è venuto meno il divario che separava i fedeli dai celebranti: da allora tutti quanti celebrano e vivono questa liturgia che, in continuità con quanto praticato dalle prime comunità cristiane, è incontro con il Signore”. I diversi aspetti dell’ars celebrandi sono stati al centro di tre focus tematici alla 74ª Settimana liturgica nazionale.
“Si tratta – ha precisato – di un dialogo il cui linguaggio si nutre dalle scritture e mantiene degli elementi costanti, nonostante i tempi cambino”.

Prezioso il contributo di don Ermes Ronchi. «Dio non è nel Santuario, ma nella vita» che è una «parola ricorrente nelle Scritture». Il cuore è quindi «il luogo migliore per adorarlo». Lo si incontra anche «nell’orfano, nello straniero, nella vedova»: la sua «triade preferenziale». Senza questa umanità, i soli «luoghi fisici possono indurre in errore». Il biblista ha fatto riferimento ai libri di Amos, Geremia e Osea per sottolineare l’origine del contrasto tra «la religione sacerdotale e quella dei profeti». Nelle Scritture la controversia si consuma proprio nei Santuari, che sono «luoghi di preghiera ma anche di conflitto» tra queste due anime. È un problema che persiste tuttora. «Tanti i pastori afoni – sostiene Ronchi, citando l’annuncio dell’angelo a Zaccaria –: è venuto meno l’ascolto della sua Parola, che è nel grido dei poveri e della madre Terra. E se non ascoltiamo le domande della vita diventiamo tomba della Parola di Dio».

È perciò necessaria la preghiera, che è «appassionata e sporca di vita». Soprattutto con i Salmi, che «ci invadono di carne dolente dicendo “io sono loro”». Cioè «l’anonimo che soffre in Libia, nelle Pianure dell’Ucraina, a Gaza o in un barcone».

La stessa parola, “preghiera”, evoca il termine latino Procus che è «colui che chiede al padre di famiglia una figlia in matrimonio». Il suo fine non è astratto «ma riguarda una persona, una ricerca amante, un eros primigenio, una bellezza desiderata: l’innamoramento di Dio».

Che fare dunque per riaccendere tale innamoramento? Come rianimare la passione verso la preghiera? Come rinsaldare oggi il legame tra popolo e sacerdoti? Se n’è discusso ieri, nei tre focus tematici che hanno coinvolto i duecento iscritti alla Settimana divisi in gruppi di lavoro. È stata una riflessione sull’attualità delle parole e dei gesti liturgici, l’importanza dello spazio e dell’iconografia e il ruolo della musica sacra nel favorire la preghiera.

I focus della Settimana liturgica sono stati condotti da tre facilitatori: Valentina Angelucci, docente di liturgia all’Istituto di scienze religiose “Giuseppe Toniolo” di Pescara e autrice di diverse pubblicazioni; Marco Riso, ingegnere, architetto e docente al Pontificio ateneo di Sant’Anselmo e a La Sapienza; don Fabio Massimillo, liturgista e compositore.

«Corrispondono le affermazioni della liturgia al nostro modo di vivere?». È la domanda con cui la Angelucci ha introdotto il confronto, richiamando a una partecipazione «più attiva e consapevole dei fedeli». La formazione liturgica, ha precisato, non è «un mero esercizio intellettuale ma coinvolge l’intera persona e abbraccia il popolo di Dio: dalla signora che va a Messa al giovane in cerca di risposte». Per tale ragione «l’ars celebrandi non si può ridurre a una ritualità, ma occorre una ministerialità sinodale. La celebrazione è un’arte e deve rimanere ancorata alla realtà del popolo che la vive». Nello stesso tempo, la partecipazione del popolo «non significa “fare qualcosa”, ma richiama a un processo di interiorizzazione che rende tutti corresponsabili. Tuttavia la corresponsabilità è scomoda, sia per il popolo che per il presbitero, perché richiede attenzione e correzione fraterna».

Secondo Marco Riso, questa partecipazione può essere stimolata anche dall’arte e dall’iconografia, che «rende visibile ai fedeli il mistero che la comunità celebra». Perciò senza «lo spazio non c’è azione liturgica e non si progetta una Chiesa senza tenere conto della comunità. Ogni progetto artistico e architettonico deve diventare azione pastorale». L’architetto ha posto l’accento anche sulla società contemporanea, «abituata al messaggio “mordi e fuggi”. Siamo sempre meno abituati al valore mistagogico dell’arte, che deve far riflettere. Oggi ci facciamo colpire da un’immagine sullo schermo di uno smartphone per poi andare oltre». Emerge così il bisogno dell’arte, di cui i cristiani hanno fatto uso «sin dalle origini, rappresentando le verità che professano e la bontà delle cose che vivono».

L’ultimo focus tematico è stato dedicato al canto sacro curato da don Fabio Massimillo. «Il canto sacro rinsalda il legame tra assemblea e altare – ha dichiarato –. Serve pertanto che l’assemblea si avvicini alla musica sacra, che ha un ruolo di evangelizzazione. È questa la novità introdotta dal motu proprio di Pio X “Tra le sollecitudini” e la Costituzione del Vaticano II, Sacrosanctum Concilium che riconoscono il canto come parte essenziale della liturgia».

Materiali e documenti della 74ª Settimana liturgica sono disponibili online sul sito web chiesamodenanonantola.it.